tauromachia

Governare la volontà e far emergere la propria vocazione, conservare ciò che è utile per sé e per gli altri, ma solo se valgono entrambe le cose. La vocazione, ovvero ciò che potremmo essere, emerge come stimolo, possibilità o gioia se la si riconosce ed accoglie. Questa e’ la mia esperienza, i sogni sono nella normalità anormale che vivo, ed emergono le cose senza valore economico, quelle più gratuite, che da ragazzo erano quasi da nascondere come passioncelle, stranezze di una persona che cresceva e si ribellava come poteva. Nell’analisi degli  insuccessi si impara molto, soprattutto la propria capacita di comprendere quanto sta attorno. Quello che ci sembra banale o vecchio in realtà diventa il muro dei si contro cui ci si schianterà. Adesso nel mio progressivo acquisire tempo, il piacere e’ mescolato al dovere, la disciplina alla gioia di ciò che conta. E’ una presa di possesso di me, non di una parte di me.  Ci sono parole che tolgo con cura, sensazioni prive di senso e di non sentire, non voglio che si faccia strada il: è già natale, è passato un anno, sembra ieri, ma cos’è accaduto?  

Non covare gli anni, che mai come ora mi sembrano tanti e pieni, con il torvo furore, o con i desideri che spadroneggiano l’attimo fuggente. Per tornare alle passioni, governo, rifiuto, dono. Alle mie regole. 

3 pensieri su “tauromachia

  1. Wow! Alle mie regole!
    Per l’uomo che non deve chiedere…mai!
    Scherzi a parte, sei uno che sa cosa vuole, non c’è che dire.
    E’ un complimento, sia chiaro.
    Fa un po’ paura, se uno/a volesse entrare nelle tue “grazie”, questo diktat.
    Credo che per entrare in sintonia con te basti essere sé stessi e portare alla luce qualcosa, di sé, che sia autentico. Con un pizzico di curiosità e onestà intellettuale. Magari originalità.
    Mi sono accorta che sto descrivendo quello che a me piace incontrare…

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