buon giorno Amico mio. Ogni mattina quando leggo i commenti alle “imprese dei nostri” del giorno precedente ho l’impressione di un cupio dissolvi illimitato. Questo mi fa stare male senza ragione, nè speranza.
Ti sembrerò troppo romantico, ma io credo in un paese buono, dove esistono buone pratiche, peccati veniali per chi crede, piccoli rimorsi per chi non crede. Credo in un paese dove le persone, senza connotazione di destra o sinistra, vogliono vivere ed ogni giorno si misurano con problemi concreti. Credo che le persone che conosco siano frequentabili, ovvero che abbiano un codice etico simile al mio, che quelli che non ce l’hanno non meritano la mia amicizia.
Credo anche che, dal punto di vista morale, non etico, la maggioranza di questo paese, assistita dai silenzi interessati della chiesa, abbia sviluppato un relativismo importante, che smotta le coscienze e gli atti quotidiani, inficia il concetto di legalità, toglie il senso di appartenere allo stesso paese. Ma ripeto, per me questo non è un paese di malfattori ed ogni giorno nella scuola, negli uffici, negli ospedali, nelle fabbriche, gran parte delle persone fanno quello che serve a mandare avanti la nave. Quella in cui siamo tutti. Credo anche di non essere in un partito di malfattori, ti dirò di più, penso non ci siano partiti di malfattori, ma malfattori che si servono di partiti. E che questo, nonostante tutto non sia così forte da essere la prassi e neppure così frequente. In sostanza penso che mettere un’etichetta impedisca di vedere davvero cosa c’è sotto.
Vorrei, non desiderei, dare un senso costruttivo a ciò che faccio assieme ad altri, partendo dalla mia vita, da ciò in credo. Una prospettiva, un orizzonte verso cui camminare. Non mi importa di zigzagare, di fare più strada, ma una direzione serve. Questo vorrei e forse molti altri lo vogliono. Io credo in quelli che fanno le cose gratis, che se hanno obbiettivi personali, sono leciti, e credo siano tanti. Quelliche pensano, come te, che il bene di tutti non sia una cosa astratta, ma una parte della vita dei singoli. Per cui mi interessa sempre meno il nominalismo della politica, del Pd o di altro, mi interessa una ragione al fare e non la mia demoralizzazione quotidiana perché il mondo non è come lo vorrei. Vorrei cambiare, cambiare il mondo, amico mio, un poco, quello che è possibile, non fare il cronista del mio tempo.
LETTERA PIENA D’AMORE,
Willy,che mi trova completamente d’accordo sull’ONESTA’ dei milioni che lavorano per un mondo migliore,col rigore che non esclude l’Umanità che abbraccia l’uomo senza confondere.Sei notevole e ti ringrazio.Bianca 2007
"Mi piace""Mi piace"
Quel non fare il cronista del mio tempo… mi pesa. 😦
"Mi piace""Mi piace"
Non c’è storia, né collettiva né individuale, in chi passa il suo tempo a demolire. Da qualsiasi parte stia. E’ il gusto di dire “non ho sbagliato io” o ” questo non va” senza provare a porre rimedio agli erroi, senza degnarsi di sostenere in qualsiasi modo chiunque si incammini tra gli altri. L’intervento culturale, alla don Milani, o l’azione politica-partitica sono percorsi di vita faticosi. L’osservatore disinteressato prova a chiedersene il senso ed eventualmente agire in una direzione o nell’altra. L’osservatore interessato del particulare se ne frega dell’impegno altrui e della via di tutti. Da qualunque parte. E mette tutto sullo stesso piano. E questo sta accedendo. E come dice Gump, questo è tutto.
"Mi piace""Mi piace"
Cari, mi sento di ringraziare chi ha la pazienza di leggere ciò che scrivo, non ho uno sguardo distratto: o sono partecipe o non sono. Questo espone quelli come me al rischio dell’illusione, porta a pensare che la fatica non sia inutile, che si possa cambiare davvero. Hai ragione A. costruire e’ fatica, e’ da sognatori, da persone che vedono altro oltre l’apparenza. Ognuno di noi fa quello che si sente di fare, credo che costruire assieme ai giovani sia necessario, oltreché gratificante, che restare sensibili, cercare di capire e comportarsi di conseguenza, sia importante per la considerazione di sé. Non abbiamo bisogno di buoni propositi ma di vivere come fosse vero quello che pensiamo sia giusto. Con molta autoironia, ma non tirandoci a lato. E credo siamo in tanti a pensarla così.
"Mi piace""Mi piace"
ben detto (e ben scritto!) Willy.
"Mi piace""Mi piace"
no surrender
mi piace
"Mi piace""Mi piace"
mi è piaciuta molto questa lettera la amo ha spezzato il mio cuore
"Mi piace""Mi piace"