la parola della settimana: gennaio

Aboliamo gennaio, è un mese inutile che ci riempie i corpi di patine fredde e tristi. Portiamo in avanti le feste, spostiamo il capodanno, eliminiamo anche novembre, con un anno di 10 mesi, a lunghezza variabile, ci sarebbe più sole per tutti, feste senza angoscie, con lunghe attese diluite, con il tempo da passare in casa, e finite le feste è già primavera e profumo d’estate. Aboliamo questo mese di pagamenti, di tredicesime divorate, di saldi inutili, di ripresa lavorativa su corpi intorpiditi. Aboliamo il freddo che aggredisce già il nome del mese più gelato. Pareva che con dicembre il conto si fosse già pagato ed invece eccolo senza tregua, ne feste per stare a casa. Aboliamolo senza dirglielo, semplicemente ignorandolo, riconvertendo i calendari, scoprendo l’effetto che fa avere il giorno 36 o 32. Aboliamolo nella nostra testa, chiamiamo i patafisici, mobilitiamo astronomi disponibili, adattiamo l’universo alla necessità umane.

Non rinunciamo a gennaio,  tantopiù se siamo innamorati. E’ un mese da piumoni, da luci gialle dentro ai bar, da mani da scaldare, da vetri che s’appannano in sintonia con i pensieri dell’assenza. E’ un mese necessario per avvolgere con abbracci, per baciare guance fredde, per pensare senza limiti all’altro. E ‘ un mese che non distrae, che accompagna, che addolora con la stessa capacità di rallegrare. Non rinunciamo a gennaio, c’è il fuoco nel camino, il tepore-odore della legna, le notizie del tiepido al sud che ci fanno sorridere ed amare il freddo fuori casa. Non rinunciamo a gennaio, ci sono stazioni con treni che partono ad ogni mezz’ora, luoghi lontani che s’avvicinano, pensieri che sembrano veri. Non rinunciamo ad un mese che fa mettere abiti pesanti, riscoprire debolezze nascoste, che fa nascere domande così importanti da scrollarci dalle abitudini.

Non rinunciamo a gennaio adesso che il festival di Sanremo è a febbraio.

11 pensieri su “la parola della settimana: gennaio

  1. SE ANCHE ARYA…
    allora è un mese,il gennaio, da festeggiare come RI-nascite di guerra e pace.Alludo al Tolstoj,ovvio, io faccio solo gli AUGURI e non a scampolo ma d’infinita finissima tela.Bianca 2007

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  2. auguri alle nate, gennaio non lo aboliamo, anche se lor Signore ne avrebbero avuto il beneficio dell’eterna giovinezza (cosa che peraltro già possiedono per loro conto). Poca fatica considerando che mi convinceva di più la seconda parte del post. 🙂

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