La malinconia del pomeriggio piovoso aggredisce suadente, basta lasciar cadere le difese e si mescolano le assenze: ciò che non è stato, ciò che è, ciò che si vorrebbe. La pioggia batte sul tetto, mentre la sera ingoia la luce. Gli occhi si chiudono, il calore del plaid, un pensiero colorato.
E’ ora di fare un caffè.
buongiorno roberto. ieri ero a milano, ad ascoltare un uomo che di mestiere racconta le favole ai bambini, esiste un lavoro più bello? forse no. lui entra in una classe e trova 20 musetti che lo guardano rapiti, che pongono domande così difficili che a volte le parole mancano…perchè in quella favola il lupo non mangia la gallina e diventa suo amico?
come dire : mi posso fidare del lupo cattivo o devo sempre stare in guardia?
sono belli i bambini e spesso ce lo dimentichiamo.
pioveva a milano, e pioveva a torino quando sono arrivata. ma non c’ho fatto caso.
non era così importante.
buona domenica…….oggi a torino ci sono portici da carta : centinaia di bancarelle sotto i portici..e tu sai quanto sono lunghi i portici, a torino 🙂
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Ieri qui c’era uno scirocco soffocante e appiccicoso.
Niente malinconie, solo una sensazione opprimente e claustrofobica.
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E’ sempre ora di fare un caffè, quando le difese crollano. E Dio mi salvi da tale eventualità.
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SETTEMBRE
è fatto d’echi e di profumi svaniti sotto a un plaid sorti impetuosi e allegri con l’aroma d’un caffè che pigrizia non conosce.Caffè lavazza oro-illy o quello do brasil?…Bianca 2007
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