considerazioni

Questo è un prosieguo del precedente post, queste parole fanno parte della mia visione del presente. Non mi piace il lamento, preferisco la realtà e cercare di capire cosa sta accadendo, preferirei un’analisi che portasse a conclusioni comuni, poi a ciascuno fare quello che crede. Quello che più m’ impressiona è lo smottamento ideale del paese. Ribadisco del paese, perché nelle teste il frazionismo c’è già e questo per alcuni è un ideale.

E‘ la testa delle persone che è cambiata, che ci fanno gli alpini nella lega? Il nord est era unitario per volontà, la serenissima veniva ricordata, ma non era il futuro e bastava fare una regione a statuto speciale come la Sicilia e tutto si sarebbe risolto, invece se l’italia venisse spaccata in tre, oggi pochi da queste parti, andrebbero in piazza. E’ un vezzo della sinistra essere il primo nemico di se stessa, lamentarsi della scarsa attenzione o delle critiche interne, non preoccuparsi delle ragioni dell’altro. I movimenti sono movimenti, i partiti sono altra cosa, hanno regole e obbiettivi lunghi. La difesa della costituzione si fa in piazza, in parlamento, sui giornali, per strada perché è patrimonio di tutti, non solo di qualcuno. Bossi non lo capisco quando parla, perchè lo applaudono, mi pare dica cose scontate in cui molti vogliono trovare chissà quale saggezza politica. Però un obbiettivo l’ha chiaro, l’ha ripetuto anche oggi, ed è quello dell’ autodeterminazione di una parte dello stato. La lega è al governo per quel motivo, per la separazione. Nessuno si ricorda cosa diceva Bossi a favore della Serbia durante la guerra in Kossovo, ma i Serbi, non sono fratelli, devono restare a casa loro, come tutti gli altri. Questo frazionismo del paese si chiude in un’enclave fatta di Veneto, Lombardia, Piemonte, una potenza economica per l’Italia, ma politicamente nulla. Come al solito lo specchio del paese è dentro di noi, la confusione della sinistra è la nostra confusione, c’è stato un tempo in cui essere assieme era più importante che difendere le proprie posizioni fino alla dissoluzione, in quel tempo, la cultura politica, cioè l’arte del possibile, produsse passi in avanti, fece accettare il diverso in nome di un bene comune che riguardava l’intero paese. Berlinguer è un esempio di moralità dell’agire pubblico, di approccio scomodo all’economia, di capacità di guardare ciò che cambia ed ha pochi riscontri, ma lo stesso potrei dire per altri visionari del dopo guerra, Olivetti ad esempio, Calamandrei. Visionari sta per persone che vedevano innanzi e non avevano interessi personali da difendere. Se i giovani non leggono il passato, non possiedono il presente, non capiscono cosa gli accade, accettano la loro miseria e precarietà. L’altra sera, tra imprenditori, dicevano che il futuro sarà fatto di soli contratti precari, per tutti, che se si vuole il manifatturiero bisogna stare sui mercati, che è una bubbola pensare che l’innovazione risolva tutto. L’innovazione decentra e restano le produzioni compatibili con il mercato, alle condizioni di mercato. Si osservava che in altri anni un allungamento di 18 mesi dell’età pensionabile non sarebbe passato sotto silenzio, il fatto che le donne nel pubblico impiego vadano in pensione 5 anni dopo, avrebbe causato proteste enormi, e così il blocco dei contratti, che il positivo di questi anni di lega e pdl è che la sinistra non c’è più in piazza, nelle proteste, che il paese ha cambiato testa e questa è una grande vittoria. Queste cose il Pd le dice, ma fa la manifestazione nazionale in un palazzetto perchè il paese non è più con lui. Cosa ci guadagna chi sta perdendo diritti, ad isolare chi lo può rappresentare? Non c’è più un’area politicamente stabile a nord; nel Piemonte, la deriva è forte e Chiamparino non sarà il prossimo candidato a Torino, se la lega porta a casa Milano e Torino un passo ulteriore verso la secessione sarà stato fatto.Sono stanco di sentirmi dire dov’è la sinistra, mi chiedo dove sono le persone di sinistra, in quali luoghi si sono ritirati, cosa stanno aspettando. E’ l’inanità del brontolio che mi fa paura, significa che la convenienza è protestare a casa propria e non esserci. La domanda è sempre la stessa: cosa sono disposto io a fare per il mio paese, per la mia idea di presente e di futuro?

6 pensieri su “considerazioni

  1. sai che questi non sono i miei argomenti: ho scelto molti anni fa il qualunquismo, ma lo preferisco di gran lunga a chi fa politica al bar tra i brontolii e la convenienza del non esserci. La maggioranza degli italiani sono questi e lo sappiamo, purtroppo, sin troppo bene.
    siamo tutti allenatori della nazionale e dirigenti di partito… mentre ce ne stiamo stravaccati davanti alla tv a guardare “c’è posta per te”.

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  2. COSA SAREI DISPOSTA
    a fare per il mio Paese,per la mia idea (di Paese) presumo? Continuerei ad essere quella che sono sempre stata con la convinzione che,impegnarsi per il mio Paese sia oltrechè un dovere il modo MIGLIORE per farmi crescere in quel “meglio” al quale ho sempre aspirato,nel quale ho creduto e credo possa essere possibile in un’addivenire sempre presente mai statico ma vivo nel suo dinamico esistere e coe-sistere coi flussi e riflussi che portano insieme all’acqua chiara anche ogni sorta di munnezza e pantano.Bianca 2007

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  3. io non guardo posta per te, e forse è un male. non guardo mai la televisione, e pure questo è un male (l’altra sera ho visto, però la storia di lourdes 🙂 perchè l’attuale televisione rispecchia il paese. volevano questo e a questo sono arrivati., ad avere un popolo di qualunquisti, di allenatori di football con il pancione da birra, ragazzine sempre più giovani che si vendono per fare le veline, tronisti, mezze tacche. il paese, o almeno una parte del paese, è questo. e quindi capisce discorsi semplici, pane lavoro figa calcio marocchini via. Se già fai una coordinata non ti seguono più.
    Ieri sono stata in un piccolo paese delle valli di lanzo : tutti questi paesini sono in mano alla sinistra. C’era un concerto per organo del 1700 con una cantante lirica. bello, anche per un’ignorante come me. Ci saranno state 70 persone. Al bar ho visto che il 2 giugno a lanzo (paesotto un po’ più grande) ci sarà la selezione per miss padania. Secondo te quante persone andranno???
    Io voto e pago nel mio piccolo dei professionisti della politica che sappiano fare il loro mestiere : io non lo so fare, faccio altro.
    ma se la sottoscritta non raggiunge i suoi obbiettivi mi mandano a casa…perchè dobbiamo sempre essere indulgenti sempre con i politici?
    ho votato bersani perchè dia dei risultati : questo mi ha assicurato. Che lo faccia, allora.
    che nel frattempo io lavoro e faccio la mia parte.

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  4. Non ho mai sentito la politica così sbiaditamente. Mai come ora, il ripiegarmi dentro di me a cercar risposte nasce da uno scetticismo profondo, da un sentimento d’abbandono, dal non sentirmi rappresentata in alcun modo. In cosa dovrei credere? In una maggioranza facente capo ad un ricco imprenditore prestato alla politica per far quadrare meglio i conti del suo impero? Ad una classe politica corrotta e incapace? Ad una sinistra “nemica di se stessa”-come ben dici- non in grado di sostenere con dignità ed efficacia il suo ruolo d’opposizione? Ad una lega secessionista, rozza e razzista, i cui esponenti di punta( vedasi il ministro Maroni), non partecipano alla parata del 2 giugno in dispregio alla Repubblica che rappresentano e in virtù della quale hanno soldi e potere?
    La statura morale e politica dei parlamentari di tutto lo schieramento , nessuno escluso, non è mai stata così bassa.
    No, davvero non riesco più ad appassionarmi alla cosa pubblica , guardando le cose con occhi malati da un amaro disincanto e da un cupo nichilismo che non mi consente di credere nella possibilità di poter incidere per cambiare il corso delle cose.
    E come un decadente, me ne disinteresso e guardo altrove.

    Buonanotte , Roberto:)

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  5. Si è esaurita una spinta, quella della certezza del rinnovamento, del cambiamento. Finita la stagione delle riforme, c’è la navigazione sotto costa, eppure nessuno pensa che questo paese non abbia bisogno di mutare. Allora bisogna chiedersi chi fa politica e chi non la fa. La lega fa politica, i suoi militanti sono convinti di un’idea di far da sè, di sicurezza, di solidarietà solo tra vicini. Anche il pdl fa politica, raccoglie consenso mostrando i ricchi e le paste e dicendo che ce ne saranno per tutti, basta volere. La sinistra e il pd non riescono a tirar fuori dalle case, a far sperare chi vorrebbe un’Italia diversa. Il problema è tutto qui, ma il mio particulare mi permetterà di vivere, non di sognare. Capisco quello che dici, a volte mi viene la tentazione, Patrizia, di dire: ho fatto adesso mi metto in disparte. Ma non mi riesce.

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