caldo freddo

Caldo Freddo Sinistra Destra

E-book è di sinistra oppure di destra? E il libro di carta è di sinistra oppure residuo freddo della conservazione? 

Retrò è un caldo pensiero differente e resistente alla normalizzazione, oppure è solo fredda schiuma espulsa dal mare?

Caldo Freddo Sinistra Destra

E’ la sostanza del progresso, racchiusa in un dilemma:  tutti assieme un po’ più avanti, oppure poche avanguardie decise che faranno il pensiero medio successivo?

Il gioco destra-sinistra nel momento in cui siamo orfani delle ideologie e la marmellata si distingue dall’etichetta, diventa un momento divertente di autocoscienza.

La mia moka Bialetti da 2 caffè è certamente calda (col manico consumato, è bollente) e di sinistra, ma quando viene fatta in India e licenziano 200 operai in Piemonte, è ancora di sinistra? Era di sinistra perchè il piacere del caffè, è puro edonismo, rivoluzionario, mattutino, caldo, nero, forte, ma morbido, come si conviene a chi pratica rispetto anche in battaglia. Fusa in conchiglia prendeva porosamente, il sapore del caffè, ed era oggetto da passare in eredità, diffidando dalle imitazioni. E il caffè che borbottava, così caldo e di sinistra, mescolato col fumo pensoso oppure addolcito dal pane abbrustolito e la marmellata, era l’icona del guerriero scaruffato pronto alla lotta. Anche l’ultima briciola, dimenticata sul labbro, portava l’umano verso l’esterno, con la sua sensualità e i suoi dubbi.  Chi toglierà il dolce, perso sulla curva rosea, all’ultimo momento? E come lo toglierà?

La moka era calda nella sua virtù operaia, sbrigativa e pronta all’azione, sorella della popolare napoletana, però attenta e vibratile al progresso ed alla velocità. Ora, nella globalizzazione, è ancora calda la moka, oppure gorgoglia solo da noi mentre negli angiporti di Bombay, dove dovrebbe scottare di consapevolezza, neppure sanno cos’è?

Destra Sinistra Freddo Caldo

Il confine si sposta, il tiepido non dice nulla, l’e-book giace con la sua pancia piena di parole. Lo comprerò e lo metterò nello zaino oppure meglio continuare con la carta su cui spuntare le matite?

Meglio la carta, i libri stazzonati, le rigature con la B4, le guance infuocate di fronte al tramonto, la voglia di fare, di cambiare, di lasciarsi andare, di riprendere: questa è vita calda all’inverosimile. Questa è sinistra pura.

Ed internet è calda? Oppure nella sua medietà di contenitore d’eccezioni e singolarità assomiglia più ad una caserma che ad un campo di battaglia? Per me la rete è di sinistra, troppo magmatica e trasgressiva per essere contenuta, deborderà sempre, ed è calda, caldissima nella sua imprevedibilità. Wikipedia è calda, con le imprecisioni e col suo essere di parte, è di sinistra anche quando è di destra. Il sesso in rete è freddo, di destra, una pippa, ma i blog hanno tutte le gamme del calore e i commenti ancor di più. Caldi, tiepidi, irriverenti e compiacenti di battaglie mai combattute, di parole scoperte nel libro abbandonato al bar, caldi di voglie e di sfoglie (bisogna pur tener conto che le ricette sono un must della rete). Facebook è tiepido, senza spessore, non freddo, ma scontato e senza obbiettivi, meglio Twitter, così rapido da serpeggiare tra pensieri di 160 caratteri. Mentre You tube è caldo, magari per poco dopo che l’hanno venduto, emule è tiepido, anche torrent non scotta, ma verranno chiamate all’arruolamento in nuove armate di contenuti mixati e sorprendenti. Che saranno caldi finchè gelata non normalizzi. Già, perchè il caldo si raffredda se non è di buona marca e muta collocazione.

Destra Sinistra Freddo Caldo

Serve un posto dove collocare i pensieri, i desideri, le paure e l’ansia. L’ansia è di sinistra, è calda come l’inquietudine. Non pasce, e dorme poco. Come l’amore. Ma l’amore è fuori conto, è isotermo,  il sesso, invece, dipende… Quello col dubbio, è caldo, ha una costellazione di riferimento, naviga, naufraga, riprende. Quello di consumo è normalizzato, freddo, ripetibile, un libro mediocre già letto. E la passione? Sconfina parecchio la passione, sta sulle sponde, attraversa il fiume, si bagna, non ha paura della corrente. E’ il fiume che è tiepido, si nutre di pesci e di erbe, aspetta corpi senza futuro.

Caldo Freddo Sinistra Destra

Solo le stagioni soddisfano in medietà, eppure anche al bar il caffè, prenderlo tal quale riesce difficile. C’è chi spaccia orzo per caffè e cioccolato al latte, per cioccolato.

Nella fisiologia politica del gusto il cioccolato è almeno 70% di cacao e  col caffè nero, sta volentieri sulla stessa calda barricata. Caldi, sempre caldi.

Ho trascurato il freddo, che ha grande possibilità di crescere se non si nutre d’ovvietà, ma attendo una finiana svolta negli usi e negli oggetti del vivere. Chessò: un pagar le tasse per pagare la ricerca e la scuola, un distributore del caffè, che è già freddo di suo e di destra , che punti al cuore del consumatore ed alimenti gli scontri politici nei luoghi di lavoro. Aspetto ultras che amino il calcio e non la vanità dei presidenti delle società, vorrei che il freddo scottasse le dita, arrossasse le guance e facesse bollire l’acqua del pediluvio in cui navighiamo.

Caldo Freddo Sinistra Destra

In una fisica della politica in cui le persone contino, la temperatura non è aurea medietà.

 

a proposito, di queste due interpretazioni, qual’è la temperatura? 🙂 

18 pensieri su “caldo freddo

  1. DUE temi melodici fondamentaliche si ripetono per OTTOvolteper TRECENTOQUARANTA battute in un graduale e continuo crescendoper un totale di DICIOTTOsequenze musicali NOVE ripetizioni del tema A NOVE ripetizioni del tema B In parallelo DUE semplici linee di baso staccato (accompagnamento ritmico del tamburo) Esercizio di compulsività e di perseverazione:non cambia fino alla trecentoventiseiesima battuta quando improvvisamente accelera. Rimane sempre nella tonalità do maggiore, tranne una breve modulazione in mi maggiore nell’ulitma sequenza…

    Ravel la definì: UNA COSUCCIA IN DO MAGGIORE
    !!!

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  2. La raccomandazione di Ravel di eseguire il brano lentamente sembra significativa. Si tratta, frenando il decorso, di incrementare la tensione, una tensione che non si regge sullo sviluppo tematico, ma proprio su un’iterazione sempre più forte. Non esistono colpi di scena, ma progressivi coinvolgimenti dello spazio sonoro, sinché tutta la massa diventa eccitata e clamorosa nella misura massima. Ciascuno dice con la propria voce, da solo e insieme ad altri, sempre la medesima frase. Ed è una frase sinuosamente accattivante e dalle molte risonanze.

    ….quello di Bejart secondo me è troppo accelerato

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  3. questa è la seconda parte.
    Bella e precisa la tua analisi, sono rimasto in superficie perchè penso che un balletto è corpo e musica. Dal punto di vista musicale avrei postato l’edizione di Boulez, per me la più vicina al mio sentire. Ma mi manca il tuo giudizio sul caldo e freddo 🙂

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  4. SOLO CHI
    ha conosciuto i rifugi di montagna sà cosa può dirsi veramente di sinistra,ballare il bolero col tutto el fuego sotto i piedi come fosse l’ultima o la prima creazione,il caffè caldo nero comodo appena consumato con tranquilla freddezza.Bianca 2007

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  5. lievemente , mio caro willy. ma chisssenefrega se una cosa è di destra o di sinistra, calda o fredda..sono le cose che ti fanno stare bene e che senti addosso come la copertina di linus, al di là di una vecchia ideologia ormai superata..
    prendi uno come cameron..studi a eaton, assolutamente snob, eppure molto più simpatico di gordon brown, imbolsito e pure maleducato con le signore..
    ho cose in comune con la cara enne, che non è propriamente di sinistra : e allora dove le collochiamo le nostre simpatie comuni ??
    è un gioco, che non appartiene alle nuove generazioni 🙂

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  6. e io non sono giovane generazione! 🙂
    Appunto, che me ne frega Minnie del precariato dei giovani,lo risolverà Cameron, che mi interessa del disastro sull’economia, lo risolveranno Sarkozy e Merkel, che mi frega di Anemone e Scajola, vivo nel paese in cui tener famiglia è più importante della legge e dell’etica, lo risolverà Maroni il problema.
    La simpatia è un bel criterio per farsi governare, Berlusconi racconta pure le barzellette, Berlinguer, no, era troppo cosciente che c’era poco da ridere e pure poco simpatico. A sinistra non c’è nessuno di caldo, tutti tiepidi e si vedono i risultati.
    E’ un gioco, caldo freddo sinistra destra. Solo un gioco e quando ci si stanca non si gioca più.
    Anche questo post era un gioco, tra memoria e futuro, nonostante l’età, gioco ancora.

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  7. ti ricordo, caro Roberto, che la sinistra a furia di rimanere attaccata ai suoi dogmi ha ottenuto

    1) l’allontamento del suo elettorato di base, passato alla lega
    2) ha snobbato per anni la televisione non riuscendo a capire che avrebbe avuto un’influenza nefasta sul tessuto sociale italiano e sui giovani
    3) secondo i recenti sondaggi dell’Istituto Salvemini e del Centro Fiat la sinistra è vista come il partito degli intellettuali, degli snob, dei radical chic., di quelli che difendono i marocchini e gli stupratori.

    questo sta succedendo in tutta europa, in inghilterra il labour era sfiancato da anni di governicchio, e brown non è stato all’altezza.
    Io sono di sinistra e ho sempre votato a sinistra, posso pure giocare al tuo giochino, ma è un giochino.
    l’uomo che sta dicendo cose di sinistra è Fini : vediamo un po’ di capire perchè prima che sia troppo tardi ehhhh
    perchè se no rimarremo 4 amici al bar a parlare dei bei tempi andati, a parlare di Berlinguer, ma Violetta, che voterà al prossimo giro non sa chi era Berlinguer e ha bisogno di una faccia di sinistra che sia credibile

    have a nice raining day

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  8. Fini non è di sinistra, arruolarlo sarebbe un torto a lui e a chi lo è davvero. E anche alla necessità di una destra che abbia valori etici importanti.
    Per quanto riguarda la sinistra, non mi piacciono le scorciatoie, nè vincere perchè muore l’avversario. La sinistra è un’idea di società che può avere la mia adesione e il mio impegno e si basa sui tre concetti della rivoluzione borghese. Caso strano include un’idea dell’economia, ma anche i marocchini, gli omosessuali e i frichettoni. Oggi Vendola può essere un esponente del parlar chiaro, ma è una parte del presente e non vedo forti pensatori in grado di dare visioni perseguibili del mondo. Quando non ho allegrie, mi rifaccio a quello che diceva Croce nella sua storia delle idee del 19 secolo, e cioè che esisterà sempre un oscillare tra due concezioni dell’uomo, l’una che fa prevalere i diritti comuni e tempera con questi l’individuo, l’altra che fa prevalere il singolo e il merito rispetto al gruppo. Insomma ci si muove sui concetti di eguaglianza e giustizia. Aspetto che questo si ripresenti, che la penombra finisca.
    Infine non rendersi conto che un ciclo si è concluso e che i problemi sono aumentati, fa dire che si sono vinte le elezioni perchè si è perso di meno del previsto. Da pazzi, ma non c’entra con la mia moka se non per i lavoratori della Bialetti. Cota farà meglio della Bresso? Lo spero per i cittadini. Il successore di Chiamparino farà crescere Torino nello stesso segno? Lo spero, ma basta guardare Milano e rendersi conto che ci sono alternative che non hanno difficoltà a prevalere.
    Il mio gioco è snob, elitario, ozioso, mi colloca arbitrariamente tra le cose e mi fa scegliere un genere di vita, magari un po’ folle, ma è una casa virtuale e come tale mi tranquillizza, poi esco e smetto di giocare.
    🙂

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  9. ultima rispostina…tu che sei molto più addentro di me, pregali, ai signori della sinista, di non bruciare vendola come la serracchiani o marino o altri baldanzosi giovinotti…
    le aziende , tu lo sai, sono come le mignotte : vanno dal miglior offerente. Bialetti resterà se verrà mollato quello che vogliono, e così tutte le altre.

    e veramente adesso spazio alle tue fans 🙂

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  10. Premesso che non sono una fan di Roberto.
    Io direi che le cose di destra e di sinistra esistono ancora. Basterebbe mettere un attimo il naso fuori di questo stra-paesotto che siamo diventati: fuori di qui esiste un mondo che ha idee e civiltà e fatti.
    La solidarietà trasversale che anche a me accade di provare è semplicemente solidarietà tra persone civili. Non sottintende niente di politico, non a questo stadio.

    Fini non è di sinistra. Fini diresse le operazioni di ordine pubblico al G8 di Genova: le diresse da politico di destra. Fini dette il suo nome alla legge sulla repressione dell’immigrazione clandestina: una legge di destra, anche se la sinistra è stata sempre molto poco propositiva in riguardo.
    Fini è un politico di destra, solo che potremo permetterci di andare per il sottile solo quando saremo rientrati (se mai accadrà) tra i paesi civili e democratici.

    Nel frattempo, possiamo provare a porci il problema nel nostro piccolo, appunto.
    Personalmente, il mio contributo è necessariamente poco serio:

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  11. Fuori ritrovai la città che si è costruita contro di noi,con le sue luci,il suo moto notturno; una realtà che sembra ignorarci.Pensai che anche cento cinquanta e anche solo vent’anni fu altri,come me può avere pensato che non c’era “nulla da fare”.E non era vero.
    La via c’era stata,la realtà era stata mutata.Forse perchè parole ed opere non siano del tutto sterili è necessario essere giunti a questo punto,dove la speranza non è più tentazione dell’avvenire,nè questo momento,ora,tra le dita,contraddice più,per essere vero,il moto della storia,che se lo porta via?
    Perchè ti racconto queste cose,che tu sai benissimo? Perchè voglio esserecerto che tu esisti e che non ti ho immaginato; e che altri esistono fin d’ora come me e come te; e parlano comenoi cominciamo a parlare. (Franco Fortini-Lettera a un comunista)

    Essere di sinistra può essere si un problema di “alleanze”,ma chiara la visione degli sfruttatori che traggono profitto e bottino dell’ultimo muscolo,dell’ultimo tendine,dell’ultima goccia di sangue,vivi,e non con “morale da formica”,contro la borghesia industriale,vigili a ogni elemento reazionario,non essere timidi,alzare la testa anzichè abbassarla,combattere tutte le forme di opportunismo incluse alcune frange di Sindacato che stanno ai vertici,organizzarsi seriamente e sempre a partire dal basso,,guardandosi dalle “belle parole” messe a belletto per coprire la “brutta realtà”,rispettare la Carta Dei Diritti dandole valore politico,avere passione,,non annaquarsi la bocca da idealismi sterili da ipocrite retoriche.Organizzarsi per fare.Fare per costruire ciò che sembrava impossibile e non era vero.Saluti.Bianca 2007

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  12. ciao Roberti. Se Fini si allea con Casini e si trascina dietro i moderati stanchi dell’unto del signore governa per altri vent’anni.

    tutto il nord è in mano alla lega o ce lo siamo già dimenticati?..sapete chi stanno proponendo come candidato a sindaco di torino?..FASSINO., come dire, consegnamo il villaggio di asterix chiavi in mano alla lega. sapete perchè l’anno scorso non ha vinto la porchietto (forza italia) alle provinciali in piemonte?..semplicemente perchè la lega non appoggia i candidati di forza italia ma si astiene.
    parlo della mia realtà perchè questa conosco.
    ho semplicemente detto che bisogna stare attenti ai segnali che arrivano, rendersi conto di come parlano attorno a te, non stare sempre arroccati sulle proprie barricate.
    last but not least….secondo voi per quale motivo montezemolo si è dimesso da fiat?
    perchè i boatos lo danno con fini e casini nell’alternativa a berlusconi….e gli industriali, che poco amano il milanese, secondo voi, con montezemolo come garante, dove andranno?

    poi se volete possiamo pure giocare a san sebastiano colpito dalle frecce………

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  13. e secondo voi, io che non volevo morire democristiano, adesso dovrei lottare per avere Fini o Montezemolo, presidente del consiglio? Me par dificile

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  14. allora vediamo di creare una sinistra credibile e non arroccata su suoi stereotipi. e di non crederci meglio del meglio, che non lo siamo più. e gli elettori l’hanno dimostrato (emilia romagna compresa)

    buon week end…..al salone del libro 🙂

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  15. fini, (il furbo porcellino jmmy ) si è mosso perchè ha le spalle ben coperte.
    ha ragione minnie riguardo alla lega, temo che perderemo bologna.
    …e concordo con rob che non bisogna dimenticare genova.
    non moriremo democristiani, willy, purtroppo.
    penso che sarà una morte atroce.
    🙂
    buon week end a tutti

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  16. eppure si fanno sempre gli stessi ragionamenti.
    gaber quando scrisse quella canzone era al passo coi tempi, adesso mi pare di stare al bar sport, coi vecchietti coi mozziconi raccattati dal pavimento e riaccesi.
    sempre le solite cose.
    non capiremo mai perché esistono quelli di destra, inutile che ci arrovelliamo.
    e io ho sempre freddo.

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