Ti parlo di un tempo in cui mare, terra e roccia si confondevano.
Il mare entrava nella terra ed i nodi erano gli stessi nell’albero di prua o al giogo del vomere.
In quel tempo il marinaio andava e il pescatore era un contadino del mare che tornava la sera. Il pastore era un marinaio che percorreva mari d’erba con portolani di rocce e di stelle.
E il contadino restava a mezzo, parlando con gli uni e gli altri. Arrivavano pezzi di lingue strane e oggetti, assieme ai pesci, a volte il contadino costruiva barche e il marinaio seminava.
In quel tempo la differenza era tra chi andava e chi restava e per parlare delle tempeste le parole si confondevano, le onde diventavano montagne e l’erba un mare.
Parole salse e parole di terra si mescolavano, restava la polpa di significato a tirare linee d’eventi, tempo e storie.
Allora, il naufragio non aveva salvezza, ma era nell’ordine delle cose. Come le vite, allora così poco conclamate come preziose, ma piante ed irreparabili in chi restava.
Il naufragio aveva lo stesso senso in terra e in mare e i contadini in cerca di terra buona in Brasile o in Argentina, si perdevano nei piroscafi senza scialuppe per loro.
Di quest’eco lontana, ti parlo, ed una traccia l’ho ascoltata ben dentro alla terra, tra i monti:
venivano i pescatori, con un cesto di pesce e d’aragoste, camminando per chilometri, e mio nonno offriva un pecorino in cambio. Poi il vino e il pane si consumavano assieme, parlando.
Ti parlo di un tempo in cui il mare, la terra e la roccia vivevano assieme. Poi venne altro a separare i luoghi, le priorità, i lavori, le persone.
Ed anche i naufragi, come i fallimenti acquistarono altri significati.
OGNI EMIGRANTE AVEVA UN SOGNO
che duramente coltivava come il contadino la terra il marinaio il mare..Qualcuno realizzò l’impossibile portato,altri morirono facendo naufragio.
Anche Girolamo Li Causi ne dà testimonianza per il documentario cinematografico dell’Unitelefil sulla Resistenza;una nazione che risorge,di A.Giannarelli e M.Argentieri,(1975)”…Io entrai subito nel cuore della questione.Quali sono i rapporti tra i contadini,la proprietà e la conduzione.E in siciliano riproducevo i discorsi che marito e moglie della famiglia contadina si facevano sui letti alti e casti,specialmente quando si avvicinava l’inverno e non c’era più grano per mangiare,l’olio era finito e i bambini dovevano andare a scuola.Le finestre si aprirono e la piazza cominciò a colmarsi di contadini.Fu il momento che don Calò percepì che la sua partita potevaessereperduta e interruppe violentemente “non è vero,è falso”.Fu questo il segnaledella sparatoia.Incomincia dalla sezionedemocristiana il nipote Beniamino Farina a lanciare delle bombe a mano,quelle rosse,la Breda di guerra,mentre i sicari che erano in fila indiana lungo la piazza cominciaronoa sparare.Ora,naturalmente,la gente che si era radunata in piazza sparisce e rimaniamo io sul tavolo che continuo a parlare,dicendo a coloro che sparano”stupido,perchè spari?”.Profitto di un attimo in cui vedo l’incertezza anche negli assalitori,e piombo sotto il tavolo.Là uno mi spara e mi colpisce,una grossa ferita al femore.Naturalmente non posso piùalzarmi.Fuggi fuggi.In piazza non c’è più nessuno e la gente si stringe attorno a me.Tralascio di dire che già 19 compagni erano stati feriti dalle schegge delle bombe”.
Molto bello il video che hai postato.Non rileggo quanto ho scritto io per ovvi motivi di fugit.Ciao.Bianca 2007
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UE!
E che è sto buio da topi?…Ero passata per avere risposta al mio “bellissimo” commento e…cosa me trovo?…Buio con un pò d’arancio.Ma che tiro da prete! Io so orba come la cieca de sorrento e le arancie non le posso magnà perchè poi me viene l’acidità di stommico.E allora,sai che de dico mio bel signore tanto bravo più che me a fare li giochi de prestigiacomo?…Statte bbene,beviamoce na grappa torbata “gran riserva” quella che tengo per l’occasione in cantina che piove poive e mica questa fa male,te la offro “io” anche se non ho gli sghei con na zdorovie un dobrij den e tanta poesia.Questa mattina ho prove di scena importanti.Almeno quelle saranno tutta luce.Forse anche troppa.Chissà.Ciao,Bianca 2007
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va bene così, Bianca, come vedi sono naufragato nel più difficile dei colori 🙂
Ma neppure questo dura…
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