sino alla quiete…

 

Vorrei circondarti di furia

come usa il mare,

scuotendo le membra riottose

nell’inverno della sua giovinezza.

Vorrei sferzarti d’aria,

rilucendo ogni palpito nervoso,

e blandirti nel rovescio

perchè tu non capisca il tuo senso.

Vorrei farti desiderare la corsa

di piccoli animali gelati

che trovano e cercano

nuove nascoste identità.

Vorrei ribollire come acqua e sale

e bruciare e spegnere,

avvolgere e strappare

sino alla quiete.

Sino alla quiete

che accarezza ciò che s’abbandona,

e illude il sole

perchè non segua il giorno.

Sino alla quiete…

2 pensieri su “sino alla quiete…

  1. Oh si, il capovolgere ogni verso, logica, orlo e ragione.
    Sino a non esser più, sino ad essere solo la quiete dell’essere.
    Un momento, prima del giorno, in cui tutto è fermo e possibile e senza forma.
    …perchè il giorno, dice salinas, allontana gli amanti riportandoli al mondo e il mondo non è degli amanti…

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  2. Come fai a mantenere un animo artistico e sensibile nonostante il tuo lavoro che è l’opposto dell’artista?
    E’ una cosa curiosa sai?
    Molte persone, ad esempio gli ingegneri, dopo annid i studi e successivamente di lavoro, tendono a diventare sempre più inquadrati, come se il lavoro condizionasse il loro carattere.
    Tu invece no, sei sempre ricco di tante belle cose da raccontare o interpretare.
    un saluto!

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