La verità è una scatola in cui vengono buttati i fatti e chi li estrae, sceglie, guarda, trae conclusioni. Oggi è difficile essere dalla parte giusta del mondo ed usare la critica per distinguere dentro casa. Quando lo si fa, si conclude che la verità non può essere che relativa. Ma la verità è anche il più efficace strumento per discernere se ciò che si dice corrisponde a ciò che si fa e questa verità dei fatti, sovrasta le intenzioni e gli stessi pensieri. E’ la verità tangibile della democrazia. La democrazia non è il migliore dei mondi possibili, però alcune cose non le consente e se la decadenza mescola il malaffare con i principi fino a farne una pratica prima tollerata, poi consentita, infine nobilitata dal “tanto gli uomini sono così“, ciò che viene travolto è la possibilità di cambiamento. E senza cambiamento possibile, senza crescita collettiva, non c’è democrazia, non c’è identità, non c’è solidarietà, non c’è giustizia. E’ grave? Gravissimo per chi lo sa, se ne accorge, lo intuisce, invece è marginale per chi ha già relativizzato l’ingiustizia, il crimine, i misteri, le trame. Però non è finita se il 30% di questo paese la pensa in modo diverso, quello che avviene è una lotta silente in un pantano dove tra fango e schizzi di sangue, un alligatore lotta con un ghepardo. Io scelgo il secondo.
in questi giorni la politica è più nauseante del solito. abbiamo uno che si sta incoronando martire tout court, una finanziaria che passa solo perchè superblindata, i magistrati che devono difendersi da attacchi inauditi, una povertà morale intellettuale e monetaria spaventosa.
il privato ci consola, avvolgendoci in bolle di sapone , bellissime e lievi, che danzano nell’aria.
per ora voglio vivere lì…registrando quello che succede.
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E se io volessi una scimmia, libera ed irriverente?
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