La vergogna inizia in Sudan, prosegue nel deserto libico fino alla costa, continua in mare fino all’incriminazione del reato di immigrazione clandestina. Queste persone si fidano di noi, vengono da paesi in cui parlano bene degli italiani, ne parlano in casa e ricordano i loro nonni Ascari, morti senza paga nei campi di battaglia dell’Italia. Non hanno alzato la voce sui danni di guerra come ha fatto la Libia, non pretendono risarcimenti sulle leggi razziali del fascismo. Ma da quelle parti, Berlusconi non va in visita, perchè non hanno petrolio e neppure denaro da investire nelle aziende italiane in difficoltà o forse perchè sono meno arroganti e vicini. Tre anni fa ero in Eritrea, non c’era l’assalto dei mendicanti, la dignità era nei volti e nelle schiene diritte. Sarà per questo che la vergogna mi prende, anche per quel 71% di italiani, che pensa sia giusto processare i sopravvissuti. Non sarò mai in quel 71%, che mi pesa addosso, ma non capisco più chi mi sta a fianco, lo guardo come un nemico. Penso che prima o poi toccherà a me. E la vergogna sale dallo stomaco e prende il cervello. Ed io che non credo, vorrei un padre Cristoforo che alzasse il braccio e dicesse: verrà un giorno…
Leggete la cronaca di Ezio Mauro, leggetela come si leggeva Pellico. Leggetela Voi, perchè chi dovrebbe leggere Pellico non sa neppure chi sia stato.
sì, la vergogna.
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Pellico l’ho letto eccome, anche se tanto tempo fa. Ezio Mauro è di parte ed io, che cerco di tenere la testa libera da pregiudizi dalla mia, di parte, lo leggerò “sulla fiducia”.
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Beh, nemmeno io sono d’accordo su quel reato lì. Non in casi come questo.
Se sfrondiamo e sfrondiamo da parole buoniste, non buone, e ci soffermiamo sullo spirito umanitario del quale io stessa sono permeata fino al midollo, non possiamo non renderci conto che una giusta regolamentazione è una misura necessaria e adottata in ogni paese europeo.
Il limite fra giustizia e danno, però, a volte è un confine labile.
Tutto ciò è molto triste.
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anch’io ho scritto di questa cosa, Roberto. Ho letto l’articolo oggi pomeriggio. Vedi Nicoletta Ezio Mauro non fa polemica, racconta. Se tu lo leggerai proverai una cosa strana. Da una parte la pietas , dall’altra la rabbia. Difronte a due donne che abortiscono su un gommone, su un’altra che raccoglie i loro feti, le loro placente, lava il sangue, e butta tutto nel mare, e poi tiene le loro mani mentre muoiono , ecco lì non esiste buonismo, non esistono le leggi varate da uomini verso altri uomini, non esiste niente se non un senso fortissimo di ribellione nei confronti di chi plaude a tutto ciò, di chi alza le spalle, di chi dice masssssi sono straccioni che se ne rimangano a casa loro.
Solo la Chiesa (e io non posso essere giudicata una baciapile) sta tentanto di opporsi a questa barbarie.
Gl’altri aspettano che riprenda il campionato di calcio.
cristina
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