Dagli scatoloni non aperti del trasloco, sono emersi i primi volumi delle opere mai seguitate. Una cultura monca racchiusa tra AA e Ar, con Aristotele a far da confine. Chissà cos’è accaduto poi, in filosofia? E man mano hanno rivisto la luce i dizionari delle opere e degli autori, qui siamo andati meglio, arriviamo a Camus. Sornione, tre enciclopedie mediche abortite rammentano ipocondrie fugaci: potrei valutare i miei mali sino agli apparati, oppure oscillare tra candidosi e canizie, ma tutto poi irreparabilmente sconfinerebbe nel contagioso dolente oscuro. Un Arione, musico e poeta, inventore del ditirambo testimonia il limite d’interesse per l’enciclopedia biografica. Mentre più preoccupante è la letteratura italiana con due opere, sempre ferme al ‘200 e al placito di Capua. Sao ko kelle terre, che nostalgia per i nodari scrittori, precursori delle sintesi del blog e i provenzali d’assalto sparsi per l’italia. Qui ci potevano stare Calvino e Ariosto, il criterio cronologico ha devastato la cultura e il pensiero trasversale. L’arte sta ancora meditando sul pittore di Firenze, sesto secolo a.c. autore di un cratere, però ha avuto modo di incuriosirsi tra Boucher e Dosso Dossi, Caravaggio e Courbet.
Nel mio circondarmi di sapere rimandato, di curiosità sollevate in libreria, interrompere un’opera è stata una decisione non facile, una metafora del vivere. Chè tante ne ho interrotte, ma di più ne ho completate e quando una vita non basta, bisogna circondarsi di possibilità e scegliere, per non sentire l’obbligo senza amore.
Scartare, vedere il futuro delle cose, l’intreccio di queste con la vita. Questo l’ho messo da parte perchè potrà servire. A cosa, a chi?
Vale anche per i doni: lasciare solo quello che è prezioso e tenere l’affetto. Sottrarsi all’obbligo di indossare, di ostentare un gradimento eccessivo se il piacere si è chiuso con l’attenzione. E’ ora di liberare il campo dai morti sorrisi, come le mie sconcluse enciclopedie raggruppate in un magazzino in attesa di macero o di ricicli altrui. Ora non ricordano più una possibilità interrotta, non sono state e basta.
Diverso quello che è nel cuore, quello non si conclude mai, e questo dizionario d’amore scrive ogni giorno pagine nuove e non scorda ciò che di buono è stato. Sembrerà strano, ma il buono è nuovo ogni giorno.
vedo che hai seguito il mio suggerimento…che poi era solo un commento…ora tutto è più chiaro Rò è quello a cui ero affezionata .-)
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VISTO CHE
l’argomento mi piace,guardiamo se col commentare mi si scalda il naso diventato fiocco di neve.Quando ho fatto il trasloco,molto ho lasciato ma non i miei libri che mi sono affrettata a metterli nella libreria bianca.E se per altre cose mi stanco subito,mai per i libri. dei quali metto gusto e passione a disporli come un’amarcord dai quali attingere sempre qualche emozione e riscoperta di nuovo.E voilà l’enciclopedia britannica che troneggia quanto I classici greci e latini dell’Utet. che danno il braccio alla The new Oxford hstory of Music (Feltrinelli),che occhieggiano con la Storia (Cambridge),mentre i vari dizionari medici fanno baruffa per avere il primato sull’occhio su letteratura e poesia.Di bibliografie ho solo Who’s Who in Europe che basta per le mie necessità.Questo in sintesi per dire che,di tutti quei libri che io ho scelto,non ne lascerei fuori neppure uno che tutti mi han lasciato qualcosa e a tutti debbo riconoscenza per qualche traccia luminosa per la mia sete di conoscenza anche se resto ancora profondamente ignorante. Anzi oserei dire vergine che,nulla ho veramente imparato e non m’interessa neppure di sapere perchè.E di quelli avuti in regalo,molti li ho buttati via,con determinazione e senza tanto tentennare.Nella mia bibblioteca non ci sarebbero stati bene nè per l’occhio e neppure per il cuore dal momento che si nutre d’emozione che crea pensiero.In fondo non è questo che si cerca veramente?ESSENZIALITà DI SAPIENZA CHE SOLO NELLA PREZIOSITA’ DI UN LIBRO INTROVABILE STA,.LO SCATOLONE PERO’ E’ ANCORA SIGILLATO ANCHE SE STA VICINO AL MIO AMATO GATTO OMERO CHE RONFA SORNIONE E MI CONDUCE DOVE VUOLE LUI!
La neve dal naso si è sciolta e,forse,ha creato qualche macchia su qualche parola rendendola non troppo chiara.Chiedo venia al signore di casa per la diteggiatura o altro non proprio perfetti ma…i passatelli credo,si stiano raffreddando mentre il mio stomaco brontola brontola.Bianca 2007
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Finale ottimistico. Anzi ottimista.
Purtroppo ci sono buoni che non si rinnovano più perchè morti. Morti più dei volumi ancora chiusi nelle grosse scatole di cartone dei traslochi. Volumi che potremmo far rivivere, mentre certi moti del cuore andranno un po’ a folle.
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Per la verità ho l’impressione che anche il cuore pratichi spesso l’incompiutezza, la curiosità non approfondita quanto meritava, la possibilità mai messa in atto.
Una vita non basta, l’ho sempre sostenuto.
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hai ragione Rob, credo faccia parte dell’essere l’incompiuto, l’imperfetto. La mi aimpressione è che si continui ad aggiungere e che in realtà l’opera, come per gli alchimisti, siamo noi, non i singoli eventi compiuti o meno.
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l’idea dell’incompiutezza.
per me si associa quasi in automatico alla sensazione di perenne insoddisfazione. all’incapacità di dire: ok, sono soddisfatta, va bene così. quindi non so fermarmi e non ne ho mai abbastanza. e mi rendo conto che la mia vita passa e che troppo spesso ho perso tempo in cose inutili. che perdo tempo in cose inutili, che spreco la mia vita.
quanti pensieri confusi, questo pomeriggio.
raffreddore, mal di gola, dolori alle ossa. credo mi stia venendo l’influenza. ecco perché…
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