Prigogine mail

Il tempo pulsa, si contrae, è un animale preso in mano che conosce il suo destino. Di questo ti parlavo, quando mi rinfacci che per te, di tempo non ne ho mai. Il tempo lo teniamo in tasca, spiccioli da dare senza memoria, lo teniamo con cura solo quando, ce ne viene chiesto troppo. Ti spiegavo che, di tanto in tanto, una magia accade, tutto si riordina e anche ciò che davvero è più importante, prende un posto più discreto, ammiccando appena.  Se un bimbo non ti offre la sua mano, la routine ti avvolge e di tempo in tasca ne resta sempre meno: una priorità ricorderà il suo posto, un sentimento sarà meno urgente. Il mio tempo è stato lungo, disperso e responsabile, ho scialacquato tra vincoli e noie, tutto difficile da scordare. Eppure, spesso immemore, la sera allineo le mie monete di tempo, ne faccio piccole torri e mi sembra ancora tanto. E se per te è poco, di quel poco, potresti serbare un sorriso. Ritrovare l’allegria di chi ha disperso, senza pensarci troppo. Con il tempo si diventa avari cercando il proprio da altre parti. E’ così che il nostro tempo non gode e vogliamo quello altrui. Solo che a furia di rovistare in tasche d’altri può subentrare al riso, la ripulsa,  ed allora non c’è n’è davvero più. Di tempo. Per Te. 

Invio questo messaggio negli spazi siderali, là dove il tempo nasce e con noncuranza si piega e avvolge in una spirale entropica senza sentimenti. Indifferente.

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