Ballavo, ed ero l’un l’altro,
incrociando passi e desideri.
Si calpesta sulla pista, sangue e tenerezza,
ma i passi da soli aspettano
di scivolar con forza addosso:
meglio non dire o fare,
solo desiderare.
Zitta,
la tenerezza è sale,
sulla pelle consumata.
Zitta,
prendi la mia testa,nel buio
e seguimi,
a ballare su domande e risposte
uguali.
Pensati
in cerchi sovrapposti ai miei,
e balla,
senza dolore, balla.