La spocchia, anche se ricorda una malattia della pelle, e quindi un vizio di apparenza, va nel profondo ed è una vecchia conoscenza della sinistra. Quante volte abbiamo detto che il problema è altro, non capite. Ma non si ferma alla politica, esonda ovunque, diventa modo di distinguersi : non avete le mie esperienze, non potete capire.
La spocchia è l’altra faccia della necessità di tenersi insieme, di confermare che le scelte fatte sono giuste, che non si ha mortalmente sbagliato. Così la spocchia scioglie i dubbi nell’acido e si tiene a galla, riducendo il liquido perchè ha capito che il rischio di affogare è parte della vita.
La spocchia fa dire che siamo diversi, ma non giustifica la diversità, che include la pluralità, la confonde, invece, con la superiorità. E’ vero siamo diversi, ma non superiori e tracciare confini in cui chiudere gli amici, isola dal mondo, crea ulteriore infelicità. Lo spocchioso vede il mondo esterno come inutilmente complicato e affannato: basterebbe fare come dice e tutto sarebbe in ordine. E ciò che lui fa è il modo giusto di fare e di intendere.
La spocchia è un bisogno e come tale va trattato, e si guarisce con ironia e senso del relativo.
n.b. forse anche questo post è spocchioso, e pensare che non la sopporto la spocchia…