Scopro blog per me bellissimi, mi pare d’ascoltare quello che ho sempre voluto sentir dire. Un parlare quieto, a volte dolente, spesso con l’allegria della vita intima. E’ così incongruo non vederli frequentati. Dovrebbero conoscerli tutti, come il libro che ti interpella, il film che resta in sala un giorno e ti cambia la vita. Ed invece in pochi, ci si ritrova, quasi un circolo di bisbigli complici. Che sia un effetto del narcisismo della rete, l’ascoltar se stesso, mentre gli altri intelligenti annoiano, oppure avviene una selezione tra simili. Se così fosse sarei contento, meno somiglianze ci sono e più mi sento sicuro di questa unicità a rischio perenne d’invasione.