A Te dovrei dire: oggi siamo stati,
ci siam visti, siamo andati,
e raccontarti le cose piccole che faccio,
ricordarti ciò che già conosci,
e lasciare che Tu parli.
Ecco, dovrei lasciarti parlare,
con quel tuo dialetto dolce, lasciarti dire e ascoltare,
ma quello lo stai già facendo,
e non hai mai smesso.
Abbiamo camminato a lungo assieme,
sono fortunato,
sulla mia parete, tra le altre,
c’è una fotografia in cui la mia mano si appende alla tua,
eri Tu che mi tenevi allora,
adesso pare a me di trattenere la tua mano,
o forse è come allora?
Sai,
è triste, più del solito, il natale,
ma mi manca la tua voce,
perché sia lieve,
nel raccontarcelo tra noi.
Un grande affetto, un grande amore, una grande e costante presenza, che continua oltre lo spazio e oltre il tempo.
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ha ragione Ondina: oltre lo spazio, oltre il tempo, perchè questo è un legame che non scioglieremo mai. E cos’è il Natale se non ricordare anche chi ci ha dato la vita?
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