ipocrisie

Ieri mattina così un giornale locale dava la notizia dell’arresto del consigliere laziale dell’Idv, Maruccio, con a fianco la pubblicità delle slot machines del casinò di Venezia. Tra l’altro proprietà del Comune, il casinò. Che dire, da un lato giustamente si mette in prigione una persona che ha rubato soldi pubblici, dall’altro si invita a giocare e a buttare il proprio denaro. Qualche anno fa, dal Veneto allora grondante benessere, nei giorni di minor presenza, partivano pullman di pensionati diretti a Nova Goriza: pranzo e spettacolo al Casinò con prima puntata gratis. Tra belle donne discinte e gioco la giornata, e la pensione, se ne andavano leggere. Una botta di vita, per uscire dal grigiore delle vite che si ripetono e in più ogni volta c’era la speranza di tornare milionari. Per i nipotini magari. Non è durata molto la storia, qualcuno cominciò a stigmatizzare, e forse i parenti a preoccuparsi. Meglio i vizi nostrani, le partite all’osteria, il bicchiere di vino in più. Solo che all’osteria stavano arrivando i video poker, non occorreva andare in Slovenia, si giocava in casa. E il fiume di denaro ha cominciato ad affluire in macchine così stupide che solo la fortuna può ammansirle. Non certo lo stato biscazziere, che si è fatto soffiare la “percentuale” dalle società che gestiscono il giro delle macchinette: 98 miliardi di multa per reati vari, poi ridotti a 2 miliardi. Avete letto bene erano miliardi di euro da incassare, l’equivalente di tre finanziarie, il 5% del debito. Can no magna can, dicono da queste parti. E’ il lato oscuro dello stato, quello che non si cura se i suoi cittadini vanno in rovina, che legalizza ciò che dovrebbe vietare in cambio di una percentuale. Ipocrisie. Strano che queste leggi non ricevano le severe reprimente di chi è attento alla morale del paese, basterebbe vedere quante persone, e famiglie, vengono rovinate dal gioco legale.  Ma si preferisce che i vizi che non si eradicano meglio paghino una tassa.

Anche con tabacco ed alcol, funziona così, piccole pratiche trasgressive che si tamponano con le scritte sui pacchetti, o le multe dell’etilometro. Strano lo stato che spende milioni in campagne pubblicitarie per la buona salute dei cittadini ed al tempo stesso, lucra sulla vendita di ciò che può essere causa di malattia. E forse meno strano lo stato che persegue il contrabbando che di fatto provoca lui stesso con le tasse sul tabacco e sull’alcol?

Strano e discretamente ipocrita, con pesi e misure diversi a seconda dell’oggetto che deve regolamentare, è non di rado etico nel momento in cui regola una fecondazione assistito o il fine vita, molto permissivo quando si occupa di possibili minacce alla vita stessa.

Ma se gli uomini sono contraddittori, può lo stato che li contiene essere da meno? 

Un pensiero su “ipocrisie

  1. Tento di rispondere alla tua ultima domanda Will:
    lo Stato non deve e non può permettersi di essere contraddittorio, anche se esso è un’entità politica che riflette le persone contraddittorie che compongono la Nazione.

    Bella giornata Will

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