segnali di cambiamento

Ad un certo punto capisci che non potrai bere tutto il vino che meriterebbe d’essere bevuto, e neppure tutti i libri che ti interessano potranno essere letti, la musica la ascolterai per eccezioni e per spunti maniacali, di qualche film conoscerai i dialoghi a memoria e perderai il troppo nuovo per piluccare di tanto in tanto quello che t’ispira.

Anche il cibo non ti eccita più come un tempo, il sesso non e’ rincorsa di piaceri ma tenerezza e profondità. Ti commuovi più che da giovane, quasi sapessi come andrà a finire, ma non vuoi chiamarti vecchio per questo; tieni aperto qualche ideale, conservi delle rabbie con piglio gentile e ci sono ancora cose che non faresti o subiresti mai.

Sei più curioso d’un tempo e ricco di tracce, duelli con il tempo, ti metti alla prova, canti da solo in auto, lasci che il cuore trabocchi in quello che senti e vedi, rifiuti il cinismo.

Cammini, cammini molto e se non corri e’ perché ti farebbe male alla schiena. Ti ricordi di quando ti sei rotto due vertebre e poi hai pensato che ti era stata regalata una vita. Chissà perché ti viene in mente un verde assoluto a Friburgo, che entrava dentro con gioia; a te che il verde non piaceva.

Pensi che quei discorsi in riva al mare d’estate, o davanti a un bicchiere di vino d’ inverno, di alcuni ne segui ancora il filo, e sai che continueranno chissà come e dove.

Ti ricordi di un sottopasso di Kiev, di una signora che offriva tre biscotti allineati su una scatola di cartone e i fiori di casa, e dei ragazzini che giocavano a  calcio a Palermo, con pallone mezzo sgonfio, ti ricordi, ma era Buenos Aires non in Sicilia e sai anche i ricordi non ti basteranno mai per questo continui ad andare.

E’ il tempo mio caro, quello che e’ sempre un lenzuolo che volteggia al sole e sbatte al vento, che si raccoglie e stende, libero. Tu tienilo con polso largo come un aquilone, tienilo e fallo volare.

21 pensieri su “segnali di cambiamento

  1. ahò Robertì…noi siamo diversamente giovani, con un bellissimo futuro davanti alle nostra scarpine chicco 🙂
    e un bellissimo passato, che ci regala attimi, dico attimi, di sfrenata lussuria ..
    ho trovato un libro scritto fantasticamente bello..vai in libreria e sfoglialo..capirai perchè sono rimasta ammaliata : i coriandoli del deserto. è sottile, ma quel modo di scrivere..ehhhh…….quel modo di scrivere . ha un suo perchè.

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  2. Gianmaria Testa è tra i piaceri anziani, per me, spesso, grandissimo e ne trovi qualche traccia ogni tanto. 😉
    l’otto giugno sarà in diretta su radio 3 alle 21 per la stanza della musica

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  3. il mio cantautore preferito! E questa una delle sue piu’ nostalgiche poesie…e’cosi’ che altro dire….ma io non cambierei “perche’ a vent’anni e’tutto ancora intero perche’ avent’anni e’tutto ” chi lo sa”, ma a vent’anni si e’stupidi davvero quante balle si ha in testa a quell’eta’”!! 🙂

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  4. 🙂 ogni stagione ha le sue stupidità Ariel, un tempo pensavo alla saggezza oggi non mi interessa più, nel senso che ascoltare ed essere curiosi implica mettersi sempre alla stessa altezza e questo è molto più interessante che essere saggi

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  5. magari lentamente, esercitandoci, combattendo contro i limiti, ce la facciamo a correre Rob, e per correre intendo a lungo, senza fretta, con il gusto del corpo che si scioglie alla corsa 🙂

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  6. Sai, il sentore della (chiamiamola così) incombente maturità mi arrivò verso i trentacinque, quando smisi di fare tempi accettabili sui 1500, che in gioventù erano stati la mia specialità.
    Feci un po’ di anni da maratoneta, assaporando questo rapporto del tutto sovvertito e quasi metafisico con la durata e la fatica.
    Ché dopo una certa età, come diceva un mio compagno di allenamenti, “meglio morire lessi che fritti”.

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