una risata vi seppellirà

La rivoluzione vera è allegra, anche l’opposizione vera lo è. Si prende sul serio nelle cose fondamentali, ma il resto è ironia, auto ironia.

Prendere sul serio l’avversario, significa combatterlo, e il riso è un’arma terribile. Introduce il dubbio, la sfiducia nella sua forza, va ben oltre la nudità del re, ne vede il pisello ridicolo, i fianchi flaccidi, la caducità del corpo e della mente.

Il ridere è sempre stato una difficoltà della sinistra, ci siamo sempre presi troppo sul serio, avevamo cose importanti da fare. Salvare il mondo, modificarlo positivamente, ad esempio. Questo impediva di vedere il limite delle cose che si facevano, tutto era importante, serio, definitivo. Cosa ci può essere di talmente serio in un’alleanza con la lega, con Casini, con Fini? Si sa che dura poco, è funzionale a un risultato tattico, ma non cambia nulla del mondo che volevamo. Semplicemente mette in luce la nostra insufficienza, incapacità di essere convincenti. Le persone vogliono speranza, leggerezza, libertà di non credere al messia di turno, qui aiuta il ridere, il lato comico delle cose e del potere. Non occorre essere sguaiati, basta conservare l’ironia, capire il limite, denunciarlo allegramente. Nella crisi economica che stiamo vivendo quanto cambierebbe il mondo se alle facce serie che ci impongono i sacrifici che loro non faranno, una risata crescesse. Non li prendesse sul serio, si opponesse, consumando meno e diverso, per non pagare tasse su consumi che non ci appartengono. Se esaminando le nostre vite, la parte allegra emergesse, le gioie e le tristezze diventassero davvero il centro del vivere, rifiutando i palliativi, le sostituzioni che si pagano, quando cambierebbe la galassia delle cose importanti?. Queste manie dell’eccezionale, dei vini costosi e rari, dei miti del cibo a tre stelle Michelin, della vacanza in luoghi esclusivi ed esotici Le vite eccezionali, senza limiti di spesa e di sensazione. Lo spettacolo, lo sport come storia del meraviglioso, ma cosa c’è di meraviglioso in tutto questo? Vivere, far l’amore è bello in sé, perché il contesto dev’essere indimenticabile? Se guardo le mie ciabatte sono ridicole, ma mi mettono allegria, mi fanno stare bene, sono me.

Ridere del lusso, del potere, dei propri tic e ancor più di quelli dei potenti, riporta meschinità della miseria vista dai maggiordomi, la vita è fatta di funzioni corporali, pensieri incerti, cedimenti resi abitudine, età. Passano. Passano come tutti. Sono uguali a noi, spesso peggio, perché tanto rispetto? Non permettiamo loro di modificarci le vite, togliendoci la libertà di ridere, di noi stessi e di loro.

Bisogna ripeterlo ogni giorno: siete ridicoli, noi siamo importanti e non ci sottometteremo. Ci fate ridere e una risata vi seppellirà.

3 pensieri su “una risata vi seppellirà

  1. Ultimamente mi trovo a pensare che c’è ben poco su cui ridere. La ragione è che se mi metto a ridere, mi passa l’incazzatura e veramente dovremmo essere fortemente indignati per tutto quello che ci circonda. Mi piacerebbe avere quella flemma inglese e quello spirito raggelante che uccide chi si prende troppo sul serio, ma ho paura che questo sistema finisce colfregare me e tutti quelli come me che vorrebbero vivere la vita con filosofia.

    Sinceramente credo che a questi ci voglia ben di più che una risata per seppellirli 😀

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  2. Siamo troppo inconstanti nella protesta, Ross, anche l’incazzatura non dura all’infinito, si trasforma in un fondo d’abitudine, in un malstare perenne. Credo che la cosa che meno accetta il potere deviato sia il riso, l’essere sottovalutato, ricondotto alla sua miseria, dissacrato. E il potere non è sacro, l’uomo ha una sua sacralità laica.
    Lo slogan è sessantottino, e a mio avviso riconosceva la radicalità di quei tempi, di quello che poi è cambiato, il prendersi troppo sul serio non è stato tra le cose evolute davvero.
    🙂

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  3. Non sapevo di aver applicato più volte uno slogan sessantottino.
    Uso questa “tattica” quando una persona che non stimo ricorre a non tanto velate minacce per tentare di tenere in scacco i suoi sottoposti.
    Ho sempre saputo invece di recargli un grande fastidio. 🙂

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