modesta proposta per abolire le province

Un po’ ne parlo per correità e cognizione di causa. Sono stato consigliere, assessore e vice presidente di provincia. Un po’ per conoscenza della percezione pubblica. Solo l’opera per il riconoscimento dei garibaldini in congedo, è più distante dagli interessi quotidiani delle persone, rispetto alle province. Quindi se scompaiono il dolore sarà sopportabile.

Ma non è facile e le province qualcosa la fanno et quinci, senza menare il can per l’aia, passo alla proposta: poiché per abolire le province serve una legge costituzionale, che ha la stessa facilità dello scalare il cervino in inverno senza giacca a vento e guanti, per ricondurle alla percezione pubblica, basta togliere competenze, personale e fondi, ridurre i consigli provinciali e le giunte, con una legge ordinaria e amen.

Cosa lascerei alle provincie? Le strade provinciali, il piano urbanistico provinciale, l’ambiente e lo sviluppo economico, il marketing territoriale. E basta. Con due assessori e un presidente, che conterebbero il giusto, cioè poco, con il controllo e l’indirizzo di un consiglio provinciale composto da sindaci, si farebbe tutto. Il resto: scuole superiori, caccia e pesca, cultura, scuole professionali, categorie protette, ecc. ecc. tutto ai comuni, protezione civile compresa. Patrimonio, contributi, tassazione ecc.,  tutto ai comuni. 

Accanto a questo provvedimento ne farei un’altro, dove i comuni al di sotto dei 3000 abitanti devono scegliere con chi accorparsi e fondersi entro le prossime elezioni amministrative.  Questo per avere servizi che siano eguali per i cittadini. Sotto una certa dimensione i diritti individuali e collettivi diventano aleatori, ed è impossibile per un piccolo comune dare quello che può dare un paese o una città.

Qui mi fermo, ma solo la sfoltitura di sindaci, assessori, consigli provinciali e comunali senza togliere, anzi aggiungendo, efficienza, darebbe un segnale importante ai cittadini per rimboccarsi le maniche e provare ad uscire dal pantano in cui siamo finiti.

Infine, modesta proposta al mio partito: 

Ué Bersani, lascia stare le distinzioni, i ragionamenti sottili, scendi tra noi, siamo qua. Se si devono abolire le provincie e la proposta è presentata rozzamente da quell’intellettualmente ruvido di Di Pietro, vota a favore e basta. Dopo farai tutte le distinzioni, troverai il miglior modo di fare una legge costituzionale intelligente, lo picchierai in transatlantico, ma intanto manda un segnale a questi ignoranti di finezze giuridiche che semplicemente non ne possono più. Attendiamo con fiducia un segno di vita non aliena. Grazie Bersani, provvedi. Grazie.

6 pensieri su “modesta proposta per abolire le province

  1. Non potevi dire meglio. Non linea politica si dipana, ma volute dannose distinzioni,purtroppo .
    Oggi come oggi sto accorgendomi ,se dovessi votare, di accontentarmi del meno peggio.
    Il che equivale al fallimento della democrazia e della politica.

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