menoaja

Menoaja, minutaglia.

Come un de minimis non curat praetor, mia nonna me lo indicava riferito a fatti o persone. Era il suo parere definitivo, chi ne era colpito usciva dalla sua sfera d’interesse. Un’ igiene mentale e dei sentimenti forte, stratificata dalla vita. Senza giudicare, lasciarsi condurre dal senso di sé, andare avanti. Orgoglio? Supponenza? Oppure sanità mentale per inadeguatezza propria e/o d’altri. Comunque sia, era ciò che mi diceva nel suo inconscio insegnare. Perché lei, non insegnava, non costringeva, semplicemente mostrava la luna e non il dito. Credo che sia stata fondamentale per me, l’ho sempre contraddetta, amata, rispettata, e nel ripetere i miei errori, l’ho capita.

Se parlerò mai dello stile, della sua importanza nella vita, parlerò di lei. E dei suoi silenzi, e dell’ultima parola ironica che poteva avere sempre, usava liberamente e non feriva mai.

2 pensieri su “menoaja

  1. Vero Willy, occuparsi delle minuzie, mentre si
    perde tempo prezioso, non giova alla nostra
    “salute” anche se quel nonnulla potrebbe
    riempirci di gioia.

    Un abbraccio
    Mistral

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  2. Che bel termine, Willy.
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    Leggendo il tuo post riflettevo se e quanto tempo perdo io appresso alle minutaglie.
    E poi mi è anche sorto il dubbio.
    Saprò distinguere?
    Estrapolare?
    Rifletto.

    Buona serata.

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