Oggi è la giornata dell’ulysses che più amo. Quel girovago di Bloom, furbo quel tanto da non farsi prendere nel sacco. Dentro e fuori di sé, in continuazione, non il narrato/narrante, ma la curiosità dell’essere e del vedersi essere.
L’ulysses che vive con cinque sensi attivi, in cinque dimensioni che si fondono. L’ulysses che è prigioniero e libero. Prigioniero dei desideri e libero con la forza dei principi.
L’ulysses che lascia una scia di incompreso. La comprensione interrotta, dove manca sempre un pezzo che non collima e quindi la libertà del soggetto di non essere mai posseduto.
Ulysses che ama la città integralmente, come luogo,traccia, contenitore di vite. E’ l’ulysses che è in noi ad essere sollecitato, gli viene mostrata la vita densa, pensata e vissuta.
Guiness e rognoni fritti nel burro, un peccato senza pena, speculare al mio vino preferito, alla carne cruda tritata a mano, condita con sapienza.
Fuori c’è in sole, siamo attraversati dalla notte, a casa aspetta Molly.
p.s. ulysses sembra solo maschio, ma non è vero
“ULYSSE
prigioniero dei desideri e libero con la forza dei principi”.
Si.E chissà che quella sete di curiosità (desideri inclusi) sino allo stordimento non fosse solo un modo di provare a sconfiggere l’ultima grossa paura avvolta dal più fitto dei veli?…
Personalmente NON ho mai ritenuto Ulysse un bastardo ma un uomo in “cerca” di sconfiggere ciò che non voleva accettare,di sè,della vita,di un finito,dell’oltre.Bianca 2007
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Sì, anche femmina!
Un abbraccio Willy
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A parte il fatto che non mi piace la città, un pò uly mi ci sento
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Sabah an-nur per te, Uly è un bel sentire
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