Mi piace la poesia dei tavolini all’aperto la mattina presto. Vuoti, attendono, mentre attorno la vita già corre. I camerieri sono ancora un po’ assonnati e muti, la macchina del caffé si scalda, il profumo pervade l’ aria.
Fiori freschi sul tavolino, il giornale ha un suo odore buono di carta e d’inchiostro e l’aria è ancora fresca della notte.
Guardo sopra l’articolo, la vita attorno è più interessante. I cani conducono le donne a passeggio, i vestiti sono già estivi con qualche trasparenza e arditezza di pelle. I bambini vociando vanno a scuola, il supermercato fa rifornimento, qualche saluto e chiacchera mattutina. Il rumore di fondo è diverso, più netto, i suoni si distinguono, evocano storie singole.
A tocchetti, la brioche svolge il suo compito di primo piacere. Per età, potrei vestirmi di bianco, anche mettere un panama ed attendere che il sole diventi arrogante. Dopo, camminare sotto i portici, verso il Prato e le Piazze. Verso altra vita, altri colori.
Mi piace l’attesa, è così ricca di possibilità…

con passeggino ai giardinetti faresti un successone 🙂
lascia perdere ancora per un po’..ci si alza e si va a lavorare, per il pil.
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qui non ci sono le balie, ma tutto il resto non manca e comincio a sentirmi in vacanza 🙂
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