”Ho corrotto il tempo per non lasciarti andare”
La frase l’ho letta da Faty e mi ha colpito perché s’ avvicina a quello che penso del rapporto tra amore e tempo. La frase esprime una volontà a posteriori, ma è naturale per gli amanti corrompere il tempo, alterarlo, farlo entrare nella percezione più acuta ed ignorarlo.
Credo non ci sia nulla che annulli, faccia retrocedere, imprigioni il tempo, così a lungo come l’amore. Le emozioni, la paura, la gioia, il dolore, alterano la percezione del tempo. Lo tolgono alla quotidianità e diventano punti di riferimento della vita. Però si chiudono in un tempo breve, mentre l’amore rompe la trama del tempo a lungo, non la spezza, perché prima o poi il flusso riprenderà a scorrere, ma però quel tempo sospeso non sarà trascorso.
La mia testa si svuota. D’improvviso. Come non ci fosse altro intorno. E il modo di prolungare lo stato di grazia è il primo problema, per questo il tempo si deve annullare. anzi non vorrei esistesse il tempo. Ovvero non vorrei esistesse la consuetudine, l’ovvio, vorrei che le abitudini fossero nuove e senza tempo, che ogni momento fosse un inizio.
I sensi scandiscono le ore, i minuti, i secondi. In un libro di del Giudice, il pilota dell’atr 42, in difficoltà per il ghiaccio sulle ali, ripete ad alta voce le azioni, le colloca nei secondi. E’ impressionante vedere quante azioni complesse si possono fare in un minuto. Ma quel tempo rallentato non è lo stesso che si sospende, perché nel tempo dell’amore sembra non accadere nulla mentre questo corre senza la schiavitù della sequenza. E’ uno dei momenti, pochi della vita, in cui siamo veri e tutto è vero assieme a noi. Forse per questo non c’è bisogno del tempo. E anche nel lasciarsi momentaneo, il tempo si abbrevia e si dilata, pulsa con il desiderio della presenza. Si ripete e sembra nuovo. Non c’è un tempo fisico nell’amore, c’è il qui ed ora, che è passato e futuro assieme, ma di tutto questo gli innamorati sono ben coscienti ed al tempo stesso (?) indifferenti, perché è il loro tempo, senza bisogno di spiegazioni e che non sarà mai d’altri.
E’ un po’ come afferrare il tempo per una specie di grazia o illusione non ho ancora capito bene, trovarne le crepe iniziare a scavare con le unghie per farlo dilatare e una volta aperto abbastanza finirci dentro. In due. Rompere il tempo. Rompere lo spazio. Rompere anche se stessi, cadere in un precipizio. Sentire il vuoto e non averne paura.
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Non si ha paura del vuoto perché sembra solido, granitico. Quel che è strano è che lo stato di grazia è vero se c’é simmetria, mentre il tempo si modifica anche se si è sbilanciati.
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Vera questa cosa della simmetria. Non lo so ho conosciuto menti e cuori in cui lo stato di grazia, e in questi casi effettivamente era più un’illusione ( ma che differenza fa?), c’era nonostante la mancanza di simmetria. La simmetria è delle cose semplici. Boh!
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l’illusione è una proiezione di sé, penso che alla fine sia il più doloroso dei bastarsi. Le cose semplici sono difficili, anche la simmetria è difficile, ma esistono entrambe dovrebbe bastare per pensare che ci accadano
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Direi che nel caso dell’amore il tempo delle ore si modifica in tempo del sentimento: tempo dello stato di grazia, tempo della collera, tempo dell’attesa, tempo del dolore, tempo senza tempo.
Nessuno di questi tempi ha la stessa unità di misura dell’altro, eppure siamo noi a darla.
Nessuno di noi avrà mai i tempi di un altro e questo, talvolta, è anche il guaio e la malattia dell’amore.
Ciao, Willy, un abbraccio
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