Ci sono giorni in cui le cose storte s’accaniscono. La sequenza degli inconvenienti diventa interminabile, le cose cadono, le carte non vanno nei cestini, il parcheggio striscia la fiancata, il computer non funziona. Allora anche una notizia neutra graffia, e bisogna fare argine, opporsi alla sequenza. Star fermi, non trovare nessi che non ci sono, fermare l’istinto autolesionista del tanto peggio e chiedersi se si è offeso il caso che addensa i segnali. Portarsi sul margine del razionale per spiegarsi l’inutile accanimento, non trovare qualche pratica scamantica, ma cercare di capire cosa ci stiamo dicendo. La risposta ci porterà chissà dove dentro di noi, mentre ripetiamo a chissà chi: non mi piegherai, passerà, non riuscirai a farmi cambiare strada.
fortunatamente, domani è un altro giorno (si vedrà) 🙂
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