Si affiancano due foto sul giornale. Su una pagina Bondi, ancora ministro, il viso tondo e glabro, lo sguardo, sorretto dalla mano sul mento, mira l’indefinibile. Un santino. Magari è morto davvero e non ce l’hanno detto. Sull’altra pagina, Scarlett Johansson, con un magnum Moet tra le mani. Il vestito da sera sfuma sullo sfondo, banalotti entrambi. Anche qui lo sguardo punta verso il chissà. Forse è imbarazzata dall’ingombro dell’oggetto, dallo spruzzo evocativo, ma lo tiene senza grazia, con estraneità, mentre a lato si affollano improbabili demi-vierges. Anche questo è un santino banale fatto ad agosto. Le feste sono già finite e non ce l’hanno detto.
Penso alla politica italiana: essere almeno demi-vierges, con possibilità di vendersi la presunta verginità, potrebbe essere il requisito per gli eleggibili maschi o femmine. L’indice della libertà di pensiero di spaccio.
Vogliono darcela a bere? Non è necessario perché il re è nudo ed i sudditi vorrebbero partecipare all’orgia, tanto qualche confessore si trova sempre, quindi perché mentire?
Non è nulla d’importante, basta uscire dal tempo e dallo spazio, portare il cane al mare, mettere in ordine collezioni povere. Puntare sul recinto delle abitudini.
Un caffè?
Grazie, è già notte, non dormo.
E che dorme a fare, a che le serve? Tanto il corpo funziona, ci pensa da solo, sverrà a tempo debito. E’ insoddisfatto?
Quanto basta, vede queste pareti erte, vetrificate dal ghiaccio? Si sale con i ramponi. Cose che graffiano, incidono, feriscono. Le carezze ci avrebbero già gettati a valle. Ed allora ci si pensa e non si dorme.
Lontano la radio, via, andare via. M’ero scordato della rivoluzione messicana: mi piaceva Pancho Villa, Emiliano Zapata, poi la cucharacha ed il ribollire dei left americani. Uomini e donne insoddisfatti che si preparavano ai salotti famelici di sensazioni, qualcuno sarebbe finito in Russia, qualcuno alla guerra di Spagna. Reed, London, Weston, Modotti, venivano da Hollywood, da NewYork, dai giornali pieni di parole dense. Mi piaceva l’idea confusa del loro socialismo e del dover fare. Mi piaceva che la rivoluzione avesse generato il colore acceso steso sui muri, prima così bianchi. Mi piaceva immaginare la dissennatezza delle borghesi rivoluzionarie, allevate dalle suore come champagne: buon bianco, lieviti, zucchero ed una forza che si sprigiona e spegne le parole in gola. Furiose e bellissime. Femmine e donne. Mai demi-vierges.
Da un lato Bondi, già morto, dall’altro la festa improbabile. Tutto già passato. Dove l’ho visto?
Bisognerebbe sfiduciare un ministro alla volta, un dirigente alla volta. Matteoli perché 10 cm di neve mettono in ginocchio il paese e Moretti perché dice che è tutto normale. Usare la politica del carciofo, sfiducie mirate, togliere l’acqua al pesce e mantenere la tensione. Ma non è cosa da demi-vierges.
Assoli d’archi su percussioni. Hai notato che la musica muta? Anche qui tensione, e ripetitività. E poi aggettivi acuminati, scritture nervose, parole che si spiaccicano sull’interlocutore. Ma perché andare? Le nostre case sono calde, abbiamo un posto dove posare, stare, partire, tornare. Pensieri su cui sedere: hai mai pensato alle macerie che lascia la felicità?
Per la vita e la politica i demi-vierges, leggono breviari di religione del possibile: né maggioranza, né opposizione, pensiero della via mediana, il possibile scovato nella riga bassa dello spettro. Venite avanti mesti, insoddisfatti e infelici senza macerie, costruttori d’aeroplanini e barchette di carta. Di voi sarà fatto il regno e magari anche i cieli.
Un cane che torna nella vita, il freddo, il mare, le collezioni dimenticate, le parole tenute dentro, gli occhi usati, la musica, il rumore della natura, lo schiocco del passo, il Prato con le luci delle feste. Lontano, oltre la finestra, neve, un vetro tra me e il mondo che non m’interessa. Giro pagina.
p.s. ho tentato di mostrare come scivolano i miei pensieri, non c’è logica e neppure interesse. Come un guardare ed essere distratti dalle mosche.

ha fatto pena l’appello di bondi..cari compagni…a rievocare un’appartenza di molto tempo fa, come se fosse un condannato a morte..aiuto compagni non ammazzatemi che in fondo , ma molto in fondo, sono stato pure io uno di sinistra..e allora mica ci mordiamo tra noi, siamo cani di uno stesso branco, in fondo, ma molto in fondo.
ecco, uno così va mandato subito in un bel campo di lavoro rieducativo, come faceva pol pot.
uno così non merita la pietas di nessuno.
fa schifo, tout court.
"Mi piace""Mi piace"