E’ riapparso, sempre uguale al ricordo. Berretto alla “Che”, lo stesso di allora, magro, parla a scatti come un torrente di montagna. Largo e con un rivolo d’acqua, che si gonfia e diviene minaccioso. Lui, ex giovane democristiano, architetto mancato con laurea. Protestatario sibilante per i denti sconnessi. Guarda. Guarda i tavoli della festa del pd, le persone sedute. In piedi, guarda con gli occhi piccoli dietro occhiali tondi, sono gli stessi di allora quando si alzava nelle riunioni e azzannava. Chissà se si rende che aveva vinto ed era sulla porte sbagliata del mare. Lì è rimasto. Sempre. Cosa penserà sua madre di questo figlio rimasto in casa ben oltre i 40 anni. Cosa dirà alle amiche dello spettro che s’aggira per le stanze di giorno. La cattiva coscienza che aleggia, il cibo pesante delle parole, il parroco, i vestiti rivoltati per necessità, l’odore rancido degli armadi. Si chiederà dove ha sbagliato per generare questa protesta in casa, così greve e senza scoppi, che toglie il respiro.
Democristiano contestava il pci, in un comune dove i democristiani avevano il 60%, ci ricordava le colpe di cui non ci siamo mai pentiti, ma poi contestava la dc. Allora lo guardavo stupito. Ascoltavo. Qualcuno mi diceva: adoperiamolo. Per far che o cosa -ribattevo- credete sia una volpe tra i lupi ? Ma non era una volpe, era una gallina innamorata di lupo Alberto. Qualcosa che non esiste.
E’ ricomparso, ma non se n’era mai andato, protestava in ogni riunione pubblica, finché zittito troppe volte spariva. Chissà dove vive quando non guarda, quando non strizza gli occhi. Ha avuto parole buone per me, forse perché lo ascoltavo, e si vedeva.
Non ci siamo mai occupati dei border line della protesta. Non ci siamo mai occupati della verità che esprimono. Troppo fuori tono, poco maneggevole, la verità. E poi che ce ne facciamo della verità quando dall’altra parte mentono senza vergogna, ridono dell’evidenza e vengono creduti. Ci siamo adeguati dando una dimensione etica a ciò che non poteva averla: il reale. Un ricettacolo di contraddizioni che precipita verso il basso.
Non ha capito allora e non capisce ora – lui- che la verità rende liberi e ci consegna alla notte. Quasi mai la notte è amorevole. La notte senza pazienza e passione non può essere amorevole, divora la verità e lo spirito degli incauti, dei senza pelle. Solo agli artisti e agli amanti è concessa come virtù sociale, con la premessa della pazzia. Oppure ai bizzarri che non hanno bisogno. La verità è fatica e non è democratica.
Già dividerla in un letto, in un pensiero, è un sublime atto di resa a sé, alla propria capacità di sentire, ma mica amiamo tutti. Noi.
SI!
LA VERITA’ NON E’ DEMOCRATICA DURA COME UN DIAMANTE USCITO DAL CARBONE CHIARA COME DUE OCCHI CHE LA NOTTE FORANO.
Che il tuo pasto prossimo a fumare sia di tuo gradimento e di digestione buona.Ciao,Bianca 2007.
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La verità è poco maneggevole. Poco si presta ad adattarsi alle necessità della politica.
Però, a quei tempi si pensava che potevamo fare a meno di un po’ di verità, in cambio di una politica socialmente incisiva.
Di quella scuola di pensiero è sopravvissuta solo la prima parte.
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hai ragione Rob e magari fosse solo un po’
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…mi ritorna in mente
🙂
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anche a me torna a mente Arya, e mi chiedo perché ora non ci sia più
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