Amo molto le mie sconfitte, mi hanno scaldato il cuore senza calcolo e sono state fedeli compagne. Come potrei non amare le cause perse, le intempestività, le intuizioni senza esercito, il dubbio prima della vittoria, la presunzione d’essere dalla parte giusta. Le vittorie, invece, spesso m’hanno tradito, lasciando spazio al vuoto e all’adulazione. E comunque non sono durate.
Sai, penso che noi siamo molto più nelle nostre sconfitte che nelle nostre rare vittorie: ci siamo dentro perché esse ci rappresentano e perché spesso, quasi sempre, la tal sconfitta è propria la nostra, stava dentro la nostra storia personale prima ancora che la incontrassimo.
E poi solo da loro possiamo davvero imparare a conoscerci e a migliorarci, oltreché a mantenere basso il profilo, a non strafare…o no?
Buone vacanze, Willy, quando saranno o se sono già: io ci sono quasi.
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E’ quello che penso Tereza, delle mie sconfitte. Non avrei potuto essere altro e senza quelle non sarei stato. Da oggi si chiude col lavoro per tre settimane. Buone vacanze Tereza, passale bene. Un abbraccio. 🙂
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Io amo tantissimo anche le mie vittorie. Narcisismo ipertrofico?
(Buone vacanze ad entrambi:))
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