Ci sono differenti modi di vivere la nostalgia, ma partono tutti da ciò che è stato, ciò che ci pare sia stato (ed è il caso più frequente), ciò che non è stato.
La nostalgia quindi, nasce spesso da un fraintendimento che si misura con la realtà. Ovvero da ciò che non siamo stati ed invece avremmo voluto essere.
Spesso ci si arrende all’evidenza dell’incapacità, ma non si spegne il desiderio d’essere. Ed essere, è essere felici, non semplicemente vivere.
Rassegnarsi non vale, così i pazzi, che non sono soverchiati dalla realtà, sperano che le cose si ripetano. E mutano se stessi, in vite parallele, appena poco coincidenti.
Ma che bello è qui ,ora, adesso, nel folgorante attimo che unisce la parola, la musica e.
🙂
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è già Willy caro, vivere non è sopravviver-si
vivere non è l’abbastanza, la sufficienza…
e la nostalgia è davvero questo sentimento di disunione
basta poco in fondo per combatterla: metterci il noi pieno in ogni cosa
fino all’ultimo respiro, all’ultima carta da giocare
e non siamo più quel che avremmo voluto essere, ma quel che abbiamo provato essere, a prescindere dal risultato ottenuto.
si vince sempre da un certo punto di vista, da questo punto di vista
e anche questa pioggia infinita non influenza l’umore 🙂
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Una segnalazione tecnica: alcune parti del testo dei commenti, le ultime lettere in coda a destra, non si leggono: problemi con il template?
se sì rivolgetevi a Telma &Templa, le due star del template, ne rimarrete entusiasti,
parola di Tel&Tem, le gemelline tuttofare del web
p.s.: scritto per ridere ma anche per avvisare sul serio, sui commenti tagliati intendo…
bye, baby (se fà pe’ ddì…)
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