Ci sono movimenti, sciolti nello spazio tra due persone, che generano accenni a doppia uscita. E’ la danza dei pensieri-desideri, che include quelli ricacciati ed ondula quei movimenti. Poi, tra un vicolo ed una strada, resterà sempre il dubbio su chi abbia iniziato.
(è tutto così naturale nelle meccaniche da orologi che regolano il primo approccio)
Basterebbe sapere che nessun flow chart imprigionerà i desideri tra if nidificate, ed allora il coraggio, che s’inerpica agli occhi, dal nuovo smalto d’unghia, messo per l’occasione, brillerebbe di più.
Cogliere dietro un viso in fuga, l’essere altrove, la paura, il che dirà se dico. Mentre la spalla inconsapevole si propone appena, ed ondula nel ritrarsi, tra gesti nuovi in discese fulminee: tutto il buono è involontario e l’esito è un ritmo che segue il piede, attendendo la battuta.
Lasciamo la consequienzialità agli scrittori, che devono rimettere in ordine parole e sensazioni, ma un incontro, è chimica da ladri, dove ciascuno ruba strati corticali di possibilità. E chi può predire se avverrà la reazione o la liason si trasferirà in quel mondo parallelo da dove si estraggono i ricordi?
Di questo dovrebbero dire, gli scrittori, ma non sanno, perchè il tempo non c’è ancora, ed il flusso del desiderio, è una macchina perfetta e senza sfere, che batte, solo utile a sè.
http://www.youtube.com/watch?v=QaGXC3-9DGw&feature=related
(cose sulla danza dei pensieri-desideri… per ridere e per pensare)
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…e lasciando che sia, godiamoci il film, da attori o da spettatori non importa, l’importante è saper godere del finale che non si conosce, del senso della vita che ondeggia, disegnando variabili che nessuna sceneggiatura scritta a tavolino saprà mai scrivere uguale.
La vita è perché scorre fuori dalle sceneggiature.
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ora spengo la lampada, va bene?
si. va bene
e dopo un bel altro po’, nel buio :ti posso chiedere una cosa?
si, certo che puoi.
tu cosa faresti sei io morissi?
se tu morissi vorrei morire anch’io.
per poter stare con me?
si. per poter stare con te.
ok.
cormac mccarthy.
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A mio avviso uno scrittore ci è riuscito: Marcel Proust.
Sai, anche gli incontri che mai avresti immaginato, quelli che ti fanno tremare dentro come se avessi non so quale malattia, quelli più belli e coinvolgenti, quelli che ti fanno toccare il cielo con un dito, tutti, tutti finiranno nella scatola dei ricordi: quella che non dovremmo riaprire mai.
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grazie Roberto del commento sulle righe che ti ho lasciato di cmcc. Mi ha colpito la tua frase..gli scrittori non sanno.
Sanno, Roberto. Sanno perchè se così fosse non saprebbero scrivere, non saprebbero trasmettere emozioni, non avrebbero niente da raccontare.
Vedi , le righe che ti trascritto sono tratte da uno dei più bei romanzi mai scritti ..la strada.
quella frase, che ti ha generato bei pensieri, non è tra un uomo e una donna, cosa che parrebbe.
è tra un papà e il suo bambino.
che è un amore più grande di quello che può esserci tra un uomo e una donna, you know.
il bambino è spaventato, stanno camminando lungo una strada che non finisce mai, verso il sole, in un mondo devastato da una guerra nucleare, chissà.
cmcc fa delle aperture straordinarie…quando dice voglio morire per stare con te. e poi tronca via quello che potrebbe essere un discorso alla liala, tronca con quell’ok che è la sua grandezza dello scrivere.
se non l’hai letto, fallo.
perchè tu sei padre di un figlio maschio e puoi capire quell’amore lì.
se l’hai letto, you know.
….il resto lo si trova su wikipedia e sono balle 🙂
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penso alla pletora di scrittori Minnie che intasano le librerie, non a Musil, Calvino, Dostoevskij, Proust, Bassani, Checov, Svevo, Carver, ecc. ecc. E neppure a quelli che scrivono per sè o che usano la scrittura per capire, però questo è un altro discorso, in fondo sono rimasto a quello che dice Battiato in Patriots to arm. Esplorare il limite del rapporto tra gesto involontario e sentimento/desiderio è cosa da grandi proprio perchè non c’è ordine, consequienzialità. Non è materia da romanzo o racconto, eppure lì c’è la zona del kaos generatore del tempo successivo.
Ti ringrazio per la segnalazione è uno tra i miei tanti libri che attende di essere letto.
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