Il treno sguscia nella notte verso nord. Ai lati il mare, le luci di stazioni di servizio, le finestre accese per la cena. Il cielo del Gargano oggi era bellissimo: grigio, screziato di azzurro e nero, come solo i cieli di mare sanno fare. Alla terra, verso ovest, era riservato il giallo del sole riflesso. E dappertutto il verde nuovo di marzo, con i ciliegi, i pruni, i mandorli e chissà cos’altro, a fiorire tra viti e olivi. Alcune cose le meriterebbero solo quelli che fanno la fatica del coltivare, ma il cielo è di tutti, assieme ai nembi che si accalcavano verso il sole, dietro l’appennino. Sub appennino, come si chiama da queste parti, una roccia tufacea che lascia gli abitanti indecisi se essere gente di monte o di pianura. Molte pale eoliche girano piano. Non mi disturbano le pale eoliche: sono meno impattanti dei tralicci d’alta tensione. Anzi quel loro muoversi piano ricorda le girandole dei bambini; se le colorassero di più sarebbero l’elemento che ci porta fuori da questo mondo così concentrato nell’alta opinione di sé. Mi hanno detto: qui ci sono i furbastri e gli onesti, sono costretti a convivere e i primi non imparano dai secondi, casomai si appropriano. Come dappertutto, ma forse i furbastri non possono appropriarsi dei colori, di questo andare lento delle stagioni, devono per forza, accelerare tutto. Anche per l’energia è così. Mi ripugna vedere i campi con i pannelli solari: il territorio è già coperto di capannoni e case, che bisogno c’è di coprire il verde per 25 anni? Basterebbe incentivare solo i pannelli sui tetti e il resto renderlo difficile. In questi mesi l’Italia sarà ancor più oggetto di occupazione da parte dei furbastri, fare campi fotovoltaici è un affare, e così da un’azione meritoria -la produzione di energia da fonti rinnovabili- ne verrà un danno. Tra 25 anni, chi rimuoverà tutto quel silicio dai campi, chi riporterà a cultura i terreni senza contadini? Il maggiore produttore di energia è il risparmio nel consumarla, ed è anche il maggiore produttore di nuove professionalità e lavoro, ma i furbastri preferiscono le cose facili, le concessioni negoziabili e cedibili alla finanza e alle borse. Senza cedere alle mode fintoecologiche, basterebbe guardare dietro alle cose, farsi qualche domanda e poi verrebbe spontaneo rimettere in ordine case e palazzi, ma questa è una opportunità lasciata alla sensibilità dei singoli. E soprattutto non ha ancora un valore di mercato. Come il cielo e il verde, che non serve se non si vede.
Ti lascio un commento qui, che vale per tutto quello che scrivi. Bravo.
Ti ho scoperto, cercando “stilografiche” e “omas” mi pare. E ne sono felice.
Ora sei un oracolo di emozioni, e ti leggo con calma, con parsimonia,
con la cura che si ha ascoltando un vecchio maestro, o il proprio migliore autore.
Roberto.
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Ti ringrazio Roberto, per le parole lusinghiere e che (non è un vezzo) non credo di meritare. Scrivo cercando di ascoltarmi, non ho consigli, ricette, neppure massime di vita. Sto cercando e tanto mi basta. E’ difficile condividere il piacere di un pennino sulla carta giusta, io lo scrivo come viene, se qualcun altro conosce l’esperienza, condividerà.
Benvenuto 🙂
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” Sto cercando e tanto mi basta”
il bagatto si fa eremita…e la sua lanterna illumina un pò anche noi.
🙂
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