Non ho paura di ciò che s’annida nella carne cruda.
Della consistenza elastica, della peluria tenue,
del lucore e della tenebra, io non ho paura.
Se parli, guardo il bianco tra le labbra,
mentre corri,sento l’altra tua metà,
e ascolto,
gli abbracci di cotone e seta,
tra pensieri fruscianti di sonno,
e la goccia che queta, segna il cuscino.
Su vetri in corsa, questa notte elettrica
schiaccia colori, con zampe di gallina:
son così preziosi e fragili, prima d’esser persi.
dove? con chi? Poi non più,
in questa vita-pozza che non asciuga.
Ho amato tutto ciò che ho visto,
e ancor più quel che sentivo,
di te, di me, come una chiacchera da bar,
invidiosa e latente, profumata di caffè.
Io non ho paura,
della tua pelle, del tuo corpo steso
non ho paura, se non di te che vai,
e torni,
e ti soffermi su pensieri che scateneranno pioggie lontane.
bellissimo….
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Quando leggo qualcosa che mi piace, subito dopo resto sempre in un limbo, a cullare ciò che non ho capito capendolo perfettamente.
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