Ma allora non è servito a nulla. Parole, pensieri, vite modificate, sogni, speranze. Tutto inutile. Se non è cambiato il rapporto tra le persone, se le vite amorose sono fatte solo di possesso, siamo rimasti a 50 o 500 anni fa, tutto uguale, solo qualche articolo di codice modificato.
E’ solo questione di tradimenti, oppure c’è qualcos’altro? E’ il rispetto, la difficoltà di mantenere le promesse delle parole, oppure l’eternità a tempo di qualcosa che muta, e che non ha mai la stessa natura. Parliamo di qualcosa che a parità di sintomi non ha gli stessi effetti sulle persone. L’immutabilità e l’eternità sono stati un cappello recente per bisogni economici mutati, che tradotto significa: diamo una patente di bellezza, a prescindere, ai legami reali, anche quando non sono più una scelta. Ma se il possesso rimane come primo corollario all’amore, come mutano i rapporti, le libertà, la scelta?
Eppoi, quando pensiamo all’amore, pensiamo all’amore borghese oppure a qualcosa di meno legato a una cultura e ad un tempo? Già trovare le costanti del sentimento amoroso sarebbe un bel passo avanti e il tutto potrebbe essere portato all’ufficio pesi e misure di Sevres per metterlo sotto teca e confrontarlo in caso di dubbio. Ma non è così e il battage che c’è attorno al termine, mistifica ed occulta cose tangibili e meno nobili. Ad esempio, la disputa sulla separazione di Berlusconi, mi lascia indifferente: è questione da avvocati, intrisa com’è di denaro e potere. Ciò che mi colpisce è che in qualche momento la parola amore sarà stata pronunciata, allora perchè dovrei presumere che quest’uomo abbia avuto sentimenti diversi dagli altri? Solo perchè è così distante da me e non mi fa bene, dovrei togliergli la possibilità d’essere stato innamorato, e allontanare anche questo tratto che lo accumuna gli uomini. Sono i suoi atti poco benevoli che lo inibiscono ad amare? Ecco, sulla natura dell’amore e sul suo rapporto con il bene mi fermo sgomento. Capisco che la capacità ce l’hanno tutti, che Hitler amava Eva Braun, ma che la forza benefica dell’amore è un optional che spesso non c’è, e che comunque bisogna pagare a parte. Capisco che amare non genera necessariamente un bene palese. Anzi che il bene nell’amore, bisogna cercarlo, individuarlo, decrittarlo con pazienza, perchè non ha una sua evidenza, ma è piuttosto conseguenza: ciò che accade ed è accaduto mi ha reso quello che sono e questo è bene. Capisco però che, come in tutte le manifestazioni umane, i fluidi di scarto sono il resto dell’energia, e che puzzano e devono essere riconvertiti. E’ l’idea del sentimento che dura, non la sua attualizzazione. All’ordine del giorno resta il possesso di menti, corpi ed infine di patrimoni, ma allora valeva la pena di fare tutto quel can can sulla liberazione, sulla coscienza, sul rapporto di genere?
Capisco che sono oscuro, che seguo pensieri veloci come scie, qualcuno protesterà e non saprò che farci. Farmi domande è una attività che non ho mai smesso, e le mie sono elucubrazioni messe in piazza. La casalinga di Voghera me ne vorrà per il giusto tempo di cottura della pizza infornata, poi passerà ad altro. Perchè d’altro si parla altrove, soprattutto di quello che non s’ascolta, urgente e reale, tangibile, e spendibile: altro che i paraventi mentali per fancazzisti.
le mie scelte musicali seguono l’umore e l’età, sono un piacere e basta
colpito ehhhh dalla casalinga di voghera che inforna la pizza :)…
fare 1 declinazione are, fare l’amore, vivere 2 declinazione ere, vivere l’amore, finchè dura, che sia borghese, o fuori dagli schemi, non renderà hitler l’agnello di dio , nè dio umano.
e alla fine dei tuoi pensieri, di tutti questi pensieri belli e sapienti, l’amore ce l’hai?
farevivererespirare l’amore.
il resto, come sempre, sono parole.
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INTERESSANTE
analisi di-sà-mi-na-provocazione di un tutto che è l’uomo-donna.E si può essere borghese (piccolo e DANNATO dai suoi demoni di potere e ambizione) come lo fu Hitler diventando uomo (fragile ed esposto come tutti) quando amò Eva,(piccolo piccolo) borghese come Mussolini chiamato anche Duce e con gli obbrobri dei bagagli appresso,grande solo perchè lo resero le Donne che profondamente l’amarono (Rachele-Petacci) e si può ammettere d’essere semplicemente “borghese” senza vergognarsene ma col cuore di un Che Guevara di un Gandhi di un Martin Luther King con l’immaginazione di un’aquila che ovunque spazia facendo il nido dove occhio d’uomo non arriverà mai.Bianca 2007
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ma allora valeva la pena di fare tutto quel can can sulla liberazione, sulla coscienza, sul rapporto di genere?
mument
dal mio punto di vista sì, perchè questo significa, rimanendo abbastanza terra terra da far sì che ci vadano le lucertole in faccia, che per esempio ho potuto uscire di casa e lavorare ed essere indipendente ed eventualmente scopare un po’ in giro senza subire altro che poche innocue chiacchiere di paese, che con tutti gli innegabili e cospicui limiti che ha la mia famiglia, si son guardati dal convincermi di essere non altro che un umile dispositivo tutto sommato di scarsa utilità, costruito per l’agio del mio compagno, e vedendo che ci prendevo mi hanno fatto studiare a dismisura, mentre mia madre è già stata una di quelle che si sono sentite fare il discorso di prendere un pezzo di carta casomai ma soprattutto sposarsi in fretta.
non mi sembra poi poco. qualcosa (per quanto tragicamente troppo poco e passibilie di essere smarrito) evidentemente è passato.
i languori son poca cosa senza un assegno mensile. e il mio me lo intesta un’azienda, non un amante.
quanto al possesso, zè! è una forma riassuntiva per i semplici dell’impegno, della responsabilità e della presenza che una relazione richiede.
il principio per cui imparare a memoria la dimostrazione del teorema di carnot è un compito colossale rispetto a capirlo a sufficienza da poterlo spiegare e ripetere, ma comunque più semplice…
per tutto il resto anche a me piacerebbe che il genere con il quale, per motivi di eterosessualità perdurante, inisto dissennatamente a uscire fosse per ragioni biologiche scevro da isteria, irrazionalità e paturnia, come vuole la vulgata e come afferma la tradizione. peccato che NON sia MAI stato così…
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io ho perso le parole, tu no… che meraviglia 🙂
passavo di qui perchè volevo accogliere la proposta di Tereza e Marina e scrivere un post – ammesso ch’io ne sia ancora capace – partendo dal tuo sull’innocenza. poi mi fermo e leggere questo e… ma certo che non è cambiato niente!
sono cambiate le apparenze dei rapporti d’amore, ma non la sostanza.
io credo che la gente si accoppi (ehm… scritto così sembra avere un doppio senso :-D) per smettere di avere paura o per condividere la paura e allora l’amore non può essere che possesso perchè il possesso è certezza di immutabilità.
penso ancora a quel concetto dell’economia del reale che mi face “innamorare” di te… questo è l’amore… mi insegnano… son contenta di non saper che sia.
buona notte Willy
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VERO.
Molto spesso i rapporti di coppia sono tenuti insieme (legati) dall’odio.E si possiede NON amando e “borghesemente” si ostenta la mano (sinistra) o “la pancia” affinchè la società sappia ciò che il cuore nega. A “loro” NON sarà mai dato il “sogno sparato negli occhi di un CHE,nè quello (realmente pacifista) di un Gandhi,nè quello (universale di libertà-I have a dream) di M.L.King e neppure sarà MAI concesso l’immaginazione d’essere aquila di cui l’uomo NON conosce il nido.”Loro”,i nidi,li fanno in bunker (anche lussuosi) ma dove il SOLE non passa.Provo molta pena per questi “accoppiati” anche se faccio loro gli auguri.
Saluto il signore della casa per la sua cortese ospitalità e per i bellissimi temi che pone.Fra non molto ho un treno destinazione AMICI col sogno dentro-fuori di un Martin Luther King,”borghesemente” appagati e felici.
A tutti PRIDE IN THE NAME OF LOVE.
Bianca 2007
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