Quali sono le ragioni del male?
Mercoledì sera ero a Roma e ho scelto di andare a cena in ghetto. Non è stata una scelta casuale.
Faccio una premessa: provo un fastidio fisico per le celebrazioni, in particolare quelle che durano un giorno e scaricano la coscienza. Quando penso all’olocausto, mi viene da pensare alle stragi che continuano, a quelle senza attenzione nè addirittura nome. Morire per nulla è il massimo del disprezzo per la vita.
Mercoledì mi piaceva l’idea di andare in posto conosciuto ed ascoltare. Laicamente ascoltare. Anche il silenzio, la banalità, la ripetizione, ma ascoltare, ed invece la cosa è andata altrimenti.
Il posto ha una sua identità non pretenziosa, si mangia bene una cucina Kosher, romana, fatta di fritti e concia. Il cibo è ruvido di profumi e ricorda le voci scambiate tra case, dialetto e identità, la sensazione di essere ciò che si è in qualunque posto.
Mangiavo e ascoltavo, anche i miei pensieri ascoltavo, finchè da un tavolo vicino, un mio coetaneo sconosciuto, ha smesso di parlare con la sua compagna e si è rivolto a me chiedendo da dove venivo. Sempre ognuno al suo tavolo si è parlato di età, ’68, politica, evoluzione e diversità biologica e culturale, PioXII, storia, diritti, Rom, ecc. Il tutto con una partecipazione crescente dai tavoli vicini, finchè l’intera sala interloquiva. Una scena incredibile!
Naturalmente è emersa la shoah, ma con un assunto diverso: per capire ciò che è accaduto e continua ad accadere bisogna pensare dalla parte dei carnefici. Solo se ci pone nella logica del male, nella sua banalità alla Arendt, ma anche nella sua intelligenza, si entra nella stanza buia dove sentimenti, cultura, sensibilità, connotati come buoni, convivono assieme al male assoluto che annienta il diverso proprio perchè eguale.
Ci continuo a pensare e sento che lì è il problema, ma quali sono le ragioni del male?
il male convive nell’uomo. esiste, c’è. inutile negarlo. il male affascina, se no i dittatori, i grandi sterminatori non avrebbero seguito.
anche nelle piccole cose, willy. guardiamo nel piccolo, nel piccolo piccolo. perchè una persona sta con un’altra che la riempie di botte? lasciamo perdere i discorsi psicologici : perchè un sadico ha un fascino così forte da tenere legato a se una donna per anni? portalo nel macro. perchè gli ebrei colti ed intelligenti tedeschi o austriaci non scapparono alle prime parole del sadico? perchè credevano fosse impossibile un male così grande. impossibile. oltre a ritenersi prima tedeschi o austriaci o italiani e poi ebrei.
noi sappiamo che tutto è possibile. eppure continua ad esserci, nel piccolo piccolo e nel macro , chi seduce con la malvagità e chi vuole essere sedotto.
noi siamo buoni.
ma anche cattivi.
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quanto amo quel posto, Willy! ci vado spessissimo a passeggiare, non appena ho un ritaglio di tempo…e a sapere che eri lì!
C’è un’aria speciale nel ghetto, un’aria di Roma antica e vera perché i veri, verissimi romani, nel senso migliore e più completo del termine, sono proprio loro, gli ebrei di Roma.
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La società e le religioni hanno dettato e dettano regole che l’uomo dovrebbe seguire, ma l’essenza dell’uomo è rimasta quella che è sempre stata,un miscuglio d’istinti bestiali.
Cristiana
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E quando la religione toglie l’umano e nega l’identità e l’eguaglianza tra le persone e a ciò che credono?
La religioni sono un prodotto dell’uomo e come tali soggiaciono agli stessi limiti, solo nel spostare in continuazione questi limiti in avanti possiamo sperare in una maggiore comprensione tra culture e uomini, vedendo la differenza come qualcosa che arricchisce e non toglie nulla. Le religioni sono date e troppo spesso così rigide che seguono il mondo anzichè accompagnarlo. Benvenuta Cristiana.
@Tereza un tempo ero spessissimo a Roma, adesso molto meno, ma è un piacere, anche per le presenze amiche che ci sono.
@Minnie il male coabita con l’uomo, ma l’uomo sa cos’è il bene, se c’è una speranza per me, è nella transitorietà del male e nella persistenza del bene.
La retorica di questi giorni non mi piace, non aiuta a far continuare le vite e ii diritti spezzati, giustamente quella sera veniva osservato che leggi e atteggiamenti nei confronti del Rom sono in piena continuità con le leggi razziali e con la presunzione di reato basato sull’appartenenza e non sui fatti.
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allora..cosa ne pensate di un regime carcerario che tiene rinchiuso in una cella per 2 giorni un bimbo rom in quanto sua madre è sotto osservazione? che lei sia sotto osservazine ci puo’ anche stare, ma che un direttore, un giudice di sorveglianza, una suora, delle guardie, accettino una cosa così, come se fosse normale, la dice lunga su cosa si pensa in questo paese dei diritti dei bambini.
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