un giorno dopo l’altro

La malinconia fa parte dei caratteri come il mio. Chi la conosce sa che non è pervasiva e sta acquattata e discreta, ad attendere una sera troppo rossa di tramonto, un particolare che riemerge da un cassetto, una foto tagliata a mezzo. Porta con sè il fondo piacevole di ciò che non stato, l’atmosfera, i suoni e gli odori sfumati. Niente di stantio o muffoso e, soprattutto, non impedisce l’ottimismo: è solo più consapevole, come un ‘allegria di gatti che vivono e sanno. L’inquietudine e la malinconia sono l’adolescenza che non ci abbandona, che spinge a fare, ad uscire. Come si potrebbe considerare povera l’adolescenza? E’ quel pezzo incompiuto che fa volare e sognare, essere cielo prima di posare a terra, rinunciarci non significa essere adulti, ma scivolare nei rimpianti dei vecchi. Quella è una malinconia che non mi appartiene. Non ora, non ancora, spero mai. Spero invece di continuare a fare grandi balzi e scarti di cavallo, per disorientare me, anzitutto e il sorriso che altrimenti farebbe meno compagnia.

n.b.un grazie ad Arya che con levità, m’ha ricondotto a Tenco

13 pensieri su “un giorno dopo l’altro

  1. ecco, leggere di malinconia mi arricchiscre, perchè non è un sentimento che mi appartiene.
    Io sono per le tinte forti e le oscillazioni repentine.E leggere sulla malinconia, beh, sento che mi arricchisce.

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  2. Piacere, sono Giorgio, malinconico da sempre, orgoglioso della sua malinconia e, adesso, anche felice, a volte. (ridi!!! che è concesso anche a noi…).

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  3. Bellissime parole mi sembra poco, veramente poco, ma lo scrivo lo stesso.
    Io, malinconica per natura, una volta ho scritto che la malinconia è un po’ la culla di ogni sentimento: l’amaca su cui va a riposare la gioia così come l’esaltazione così come la rabbia, prima di riprendere la battaglia di sempre
    un abbraccio grande COSI’

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  4. Dev’essere la mia, Willy.
    Quella che mi fa indugiare sui ricordi senza escludere veramente l’ipotesi che la vita, all’improvviso, possa riprendere la sua marcia.
    Perchè, stranamente, non mi sento affatto vecchia. Anzi.
    Eppure a volte mi esprimo come se avessi 150 anni.

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  5. a me piace relativizzare molto. ed essere realista. stamattina parlavo con la dit, che mi raccontava che in palestra c’è una depressa perchè si deve far togliere le protesi alle tette perchè le danno problemi. ecco, io una così la obbligherei a farsi sei mesi di rieducazione mentale nel reparto di oncologia dove vanno le donne a farsi togliere il cancro, dalle tette. ci sono persone che ci sfiorano, ogni santo giorno, che hanno problemi grandi, enormi, di vita. cosa dovrebbero fare, loro? quanta ragione hanno loro di essere malinconici? tantissima. di essere depressi? tantissima. eppure ogni santo giorno vanno avanti, lottano, combattono, resistono. io non ho motivi così gravi per essere nè triste nè malinconica : ho un lavoro, delle figlie sane e che stanno crescendo, per ora non sono malata, ho un amore bello : devo ringraziare ogni giorno per questo. e inchinarmi difronte a chi affronta con coraggio prove ben più difficili delle mie.
    il resto sono balle .

    buon week end..spero per te non malinconico.

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  6. benvenuto Giorgio, condivido molto i tuoi due commenti. La malinconia non è uno stato permanente per me, sono sufficientemente sconsiderato da ridere spesso e ottimista quanto mi basta. Credo che essere curiosi sia la condizione per non restare prigionieri della malinconia e del passato, così mi ritengo fortunato per come ho vissuto ed esploro il presente senza curarmi troppo degli anni passati. Sono talmente abituato a me da conoscere i miei limiti e da essere contento di molto di ciò che mi porto addosso, come dire: mi basta ma non mi è sufficiente.

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  7. Riuscire a contemplare un sentimento come la malinconia per tutto quanto ha da offrire, nel bene e nel male, ma senza trsformarlo in una forma di esibizionismo egocentrico è il punto di equilibrio esatto, a mio parere.
    Relativizzare una malinconia che passa per la pelle in nome delle grandi tragedie sa un po’ di catechismo vecchia maniera e non risolve nulla: né le malinconia né le grandi tragedie.
    Grandi tragedie, malinconie, disperazioni, amori, e tante altre infinite cose stanno nella cesta della vita e non ce n’è una che solo perchè esiste manchi di rispetto alle altre.
    A mancare di rispetto sono gli umani quando mancano di comprensione , non di certo i sentimenti.

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  8. SE NON FOSSE
    perchè Tenco ha ragione direi chenoiachebarbachenoia!
    AUGURO comunque una giornata serena anche senza saltellare d’allegria sempre momentanea sempre (illusoria).Bianca 2007

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  9. l’accetto Jo, fa compagnia, è dolce e poco invasiva, mi lascia sorridere e divertirmi, non mi toglie molto e soprattutto non m’ha reso cinico. Forse viviamo bene assieme perchè ho una vita interessante che mi permette di guardarla negli occhi. Non la sopporto quando me la trovo nei locali in cui mi trascinano senza voglia, quando mi costringe a dire quello che non penso, allora la esorcizzo perchè non è lei il mio demone. E gli inquilini che non desidero cerco di metterli alla porta.

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  10. ci sbatto certi giorni con la malinconia.
    e mi rende piacevolmente triste, poi però spesso si tramuta in qualcosa di sbagliato, una specie di pensieri angoscianti a senso unico e mi trovo a pensare…alla morte!
    vorrei imparare a pensare a queste cose terribili con più distacco.
    le penso, so che sono lì (insomma come il teschio dei filosofi) ma vivo e la tratto con distacco.
    ecco, spesso la malinconia mi diverge in consapevolezza della morte.
    MA CHE PALLE DI NOIA CHE SONO!

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