Nei momenti peggiori le abitudini soccorrono, sorelle caritatevoli della stanchezza, cadenzano la giornata. Sono zattere non ardue che assicurano momenti di riposo per poi ripartire verso la riva della notte, del sonno.
Le vite quiete sono un mito. Appartengono ad altri, quelli per cui l’abitudine è diventata legge e vita, ma per gli inquieti è solo un passaggio, un modo per diminuire la pena del non essere, stare, vivere ove si vorrebbe. Ed è questo che riappare tra le trame del velluto d’abitudini che scherma la vista sull’ inquietudine e l’ inadeguatezza. Il senso che il tempo procede e solo il vivere profondamente dà senso.
Willyco 
quando sei piccolo per crescere hai bisogno di abitudini: di sapere che dormirai con lo stesso orsetto, che la mattina troverai la tazza di latte caldo e la tua mamma con la vestaglia, che la tua maestra sarà in quell’aula e non in un’altra…
noi siamo adulti, mi dirai.
eppure sapere che c’è una persona , quella persona, che ha parole ninnate, è qualcosa che riscalda dentro, come il latte caldo.
e non sono sorelle caritetavoli.
ti auguro, willy, che tu ce l’abbia quella persona.
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vorrei vivere profondamente in immensa quiete
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IL CAFFE’
non è un’abitudine necessaria anche se mancandomi troverei disagio e sulle prime anche inquietudine come per caro amico che non sosta più sull’uscio della casa consegnandomi il giornale.Ma c’è una cosa della quale non potrei fare a meno.La profondità di un suono percepito nella notte quando tutto è silenzio o nel giorno pieno, stanca di ogni rumore e gesti vuoti di tutto.Dolce serata a te.Bianca 2007
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Mi ci sono riconosciuta, Willy.
Sto vivendo una fase del genere: io, nata con l’inquietudine nel dna.
Però, ecco, in quello che scrivi c’è sempre tanta poesia.
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…non so. ogni volta che ti leggo ci vedo cose che comprendo perfettamente ma che mi paiono una parte del tutto.
concordo con missminnie in generale.
quanto al vivere profondamente, temo di non riuscirci, anche se mi illudo di farlo e di essere diversa dagli altri.
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Perchè procediamo per equilibri evidenti che sono una parte del tutto che noi siamo, Emma. Chi sceglie il percorso di D. punta deliberatamente all’unicicità e alla composizione in sè. Ma ognuno ha il suo raggio di luna e a questo si uniforma.
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Non mancano le persone che mi vogliono bene, Minnie, il bene riscalda, tiene assieme, riempie, ma non scioglie le domande a cui debbo rispondere da me. L’inquietudine che mi accompagna è stata il motore della mia vita, cerco solo di non farla pesare troppo su chi mi vuole bene. Il resto conta poco.
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il bene puro, quello che ci viene dato per come siamo, dai nostri figli , dagli amici che ci scelgono e sopportano , dai genitori (per chi li ha ancora..) scalda nelle sere d’inverno e rinfresca quando il sole brucia troppo.
le parole ninnate di quella persona calmano le inquietudini, ti prendono per mano e fermano la corsa.
anche ulisse tornò per ascoltarle.
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