La verità è come la luce, ha bisogno di un oggetto per esistere e quindi dell’ombra per avere sostanza, ma al tempo stesso mostra ciò che ciascuno vede. Non è così tranquillo il rapporto tra verità e luce, e ciò che sembra semplice non lo è mai. Ma per chi s’accontenta, basta e avanza.
Ho letto e subito dato una mia personale interpretazione. Egocentrica me la sono cucita un po’ addosso. Ma il risultato non mi è piaciuto. Tutto da rivedere.
filosofia . la sostanza è che si cerca di mentire il meno possibile a tutti. a noi stessi mai, che chi mente a se stesso è come si regalasse 7 grammi ( vecchio eufemismo del compagno stalin)
ció che scrivi, willy, ha un senso nella misura in cui osservatore e osservato percipiente e percepito mantengono una differente individualitá.
Ma se proviamo a pensare che non vi sia differenziazione fra l’uno e l’altro e che l’uno influenzi e modifichi l’altro, in quanto parti apparenti della medesima sostanza, la prospettiva cambia parecchio.
Non credi?
certo D. anche se ciò che evochi assomiglia molto all’amore, ovvero alla comunicazione profonda che non ha bisogno dell’ombra per darsi sostanza. La mia convinzione è che abbiamo la necessità di semplificare per capire senza disperdere troppa energia e che attribuiamo circoscriviamo la verità alla rispondenza ai nostri canoni interpretativi. Qualche scorciatoia per non perdere troppo tempo, insomma, a costo di perdere pezzi per strada.
l’amore, indubbiamente, è un’ottima chiave di interpretazione sia nella sfera prettamente empirica/fenomenica che a livelli più elevati.
condivido, willyco, benchè non sia per niente facile mantenersi in quest’ottica.
Io sto imparando ad accontentarmi per non soccombere. L’ho deciso e lo farò.
Tu, piuttosto, ci avevi visto giusto, su una mia precisa dinamica mentale.
Notte, Willy.
La verità che appare, quella immediatamente spesso è verità almeno in parte apparente, nessuno può dire di conoscere le dinamiche di un altro fino a comprenderne l’intera verità, spesso neanche amandolo, neanche molto.
Condivisione, confidenza, accoglienza, non vedo altri mezzi per avvicinarsi alla verità profonda di un altro e far avvicinare un altro alla nostra.
E se è profondamente vero che nulla è semplice è altrettanto profondamente vero- me ne sono convinta nel tempo- che spesso la prima intuizione, quella più “semplice” è anche quella giusta: tutto il resto è puro accessorio: so che è un’affermazione che può suonare amara ma quasi sempre un sobrio realismo aiuta a vivere…
molto bella quella installazione alla biennale
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Ho letto e subito dato una mia personale interpretazione. Egocentrica me la sono cucita un po’ addosso. Ma il risultato non mi è piaciuto. Tutto da rivedere.
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filosofia . la sostanza è che si cerca di mentire il meno possibile a tutti. a noi stessi mai, che chi mente a se stesso è come si regalasse 7 grammi ( vecchio eufemismo del compagno stalin)
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Bravo Sammy, proprio un posto magico
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ció che scrivi, willy, ha un senso nella misura in cui osservatore e osservato percipiente e percepito mantengono una differente individualitá.
Ma se proviamo a pensare che non vi sia differenziazione fra l’uno e l’altro e che l’uno influenzi e modifichi l’altro, in quanto parti apparenti della medesima sostanza, la prospettiva cambia parecchio.
Non credi?
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certo D. anche se ciò che evochi assomiglia molto all’amore, ovvero alla comunicazione profonda che non ha bisogno dell’ombra per darsi sostanza. La mia convinzione è che abbiamo la necessità di semplificare per capire senza disperdere troppa energia e che attribuiamo circoscriviamo la verità alla rispondenza ai nostri canoni interpretativi. Qualche scorciatoia per non perdere troppo tempo, insomma, a costo di perdere pezzi per strada.
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l’amore, indubbiamente, è un’ottima chiave di interpretazione sia nella sfera prettamente empirica/fenomenica che a livelli più elevati.
condivido, willyco, benchè non sia per niente facile mantenersi in quest’ottica.
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Io sto imparando ad accontentarmi per non soccombere. L’ho deciso e lo farò.
Tu, piuttosto, ci avevi visto giusto, su una mia precisa dinamica mentale.
Notte, Willy.
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La verità che appare, quella immediatamente spesso è verità almeno in parte apparente, nessuno può dire di conoscere le dinamiche di un altro fino a comprenderne l’intera verità, spesso neanche amandolo, neanche molto.
Condivisione, confidenza, accoglienza, non vedo altri mezzi per avvicinarsi alla verità profonda di un altro e far avvicinare un altro alla nostra.
E se è profondamente vero che nulla è semplice è altrettanto profondamente vero- me ne sono convinta nel tempo- che spesso la prima intuizione, quella più “semplice” è anche quella giusta: tutto il resto è puro accessorio: so che è un’affermazione che può suonare amara ma quasi sempre un sobrio realismo aiuta a vivere…
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