la nave

toscana 06 013

 

L’occasione, non è l’attimo che fugge, ma la nave che s’ annuncia per tempo e ci passa davanti, lenta, col suo carico di storie e possibilità. E noi non riconosciamo che quella è un’occasione, guardiamo la nave come fosse la luna e ci pare talmente grande da contenere tutti i futuri che non ci riguardano. Di tutte le relazioni che contiene -e che magari ci riguardano- pensiamo che la nostra storia sia tanto forte da soverchiare tutte le storie che incontra.

Così ragiona con noi, la nostra storia, seduta sulla bitta,  mentre pensa di poter costruire da sè la nave per navigare come e quando vuole. E non si rende conto di quanto intrecciate siano le nostre vite e di come il passato continui ad alitare sul presente in un nodo, che anche quando viene sciolto, conserva traccia e debolezza. Per staccarsi dal passato dovrebbe prenderla quella nave, accettare nuovi intrecci ma  è  per presunzione o per incoscienza che non sale? Forse è solo paura mascherata o  fiducia cieca sulla propria unicità. Oppure la paura di lasciare quella banchina da dove sembra sempre di poter partire e vivere un viaggio totalmente nuovo.

Solo quando un filo di fumo si scioglie con l’orizzonte capiamo che invece è passata la nave del presente, portandosi dietro una possibilità di noi: quella a cui tenevamo di più.

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