Amica mia, tu mi parli della tua tristezza come di qualcosa che cresce dentro, fino a diventare una seconda pelle. Invece io penso che la tristezza puzza, ma basta lavarsi e tu la confondi con la melancolia. In questo ti sbagli perchè la tristezza passa mentre la melanconia è modo di vedere il proprio limite e con cui si può vivere tranquillamente, ma non passa. La melancolia consente di guardare il mondo e ascoltare gli altri senza pensare troppo ai fatti propri e non impedisce di essere felice. A me succede così e l’entusiasmo a volte, mi prende e corro forte, ma davvero forte e altre volte guardo il cielo, felice di essere fermo. Il fatto è che ho scelto di vivere e questo comprende tutto il campionario e quando sono incasinato, non scappo. E’ vero che alla fine ci si impara a curare e a gestire gli equilibri, ma questo non mi ha salvato e i ceffoni non sono mancati. Qualcuno l’ho cercato, altri sono arrivati immeritati, però quello che non uccide, fortifica. Posso solo augurarti la felicità che serve e di mutare la tristezza in consapevolezza. Come lo auguro anche quelli che non sono pessimisti, ma semplicemente sanno come va. Per il resto ognuno si rinnova come sa e come può, ma credimi la tristezza passa se non ci vuoi vivere assieme.
ANCHE IO
non confondo la melancolia con la triestezza.Quest’ultima so che passa,la prima mi è un vestito anche quando l’allegria più sfrenata mi prende,ora solo allegria e non più sfrenata pur sempre joy. Un evviva anche a Jean Patou.Notte,Bianca 2007
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ognuno ha una sua ricetta, come per il tiramisu. la mia è di farsela colare tutta dentro, fino in fondo. poi passa.
dipende se vuoi vivere o sopravvivere.
i fanti sul carso volevano vivere, pure quelli che sono tornati a piedi dalla russia : noi facciamo ridere con i nostri piccoli problemi di cuore-amore-sole.
ma io sono decorata sul campo come dici tu :))
hasta la victoria, che male non fa…e auguri alla tua amica.
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Qualche nostalgia sa di tempo
oppure di saluto
la tristezza è un perno
o solo un forno
dove cuocere i pensieri fino a sentirsi mancare.
capita la tristezza
e se incontra nostalgia
fanno un po’ come danno e beffa.
ma una mi sta più simpatica.
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seh.
è una puttana lo stesso, fidati.
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non so perché ma io preferisco la tristezza. Forse proprio per quello che commentava qualcuno, che la malinconia è un po’ come un vestito. è più un atteggiamento che una verità.
La tristezza è una verità ma passeggera. Che si risolve e passa con l’amore.
Quanto alla nostalgia, la nostalgia sono le lacrime delle notti passeggiando soli e ricordando. Sono il bello che non c’è più. La nostanlgia è un po’ speranza, a ben guardare.
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bello come distingui tristezza e malinconia.
personalmente credo che per vari motivi per un corto o lungo periodo la tristezza possa diventare malinconia, ma proprio perchè è mutevole, un giorno, quando sara il giorno giusto, se ne andra come è solito della tristezza.
e la gioia arrivera. e con essa i sorrisi, il sole, e la vita meravigliosa.
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Entrambe, Willy. Si può averle entrambe. Ed hai ragione: la tristezza va e viene, la melancolia nasce con te. Poi ci sarebbe la Depressione, ma citare il DSM IV in questo contesto mi pare altamente spoetizzante.
😉
Sunto del sunto: barcollo ma non mollo. Non ancora, cioè.
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