esistenze inutili

“GF9”, Francesca: “Ferdi devi cambiarti le mutande”

dalla home page di tiscali.it

Questo mi fa capire che una esistenza è inutile: la mia.

10 pensieri su “esistenze inutili

  1. NO!
    NULLA AVVIENE PER CASO E TUTTO SERVE PE CAPIRE IL “SENSO” D’ESSERCI E D’ESSERCI STATO!
    Ciò che scrivi è la TUA lotta per restare TE continuando a valere per TE e per gli altri.Ti lascio un abbraccio certamente NON inutile,certamente a una vita utile nel SUO valore per sentirla così! Ebe

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  2. esssivede che ferdi non si cambiava le mutande…miiiiii..willy si vede che non sei ggggiovane, al passo con i tempi…sei di quelli che se le cambiano una volta la settimana ????

    scusa, che è il GF9 ????

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  3. …quello che in qualche momento puoi ritenere inutile (per te) può avere un senso e anche forte (per altri). Il caso è il caso, ma l’intreccio l’insieme delle esistenze HA un senso. Si può vedere il senso della vita di un malato di Alzhaimer se la badante che lo cura può così mantenere i figli, c’è un senso nella piccola vita di un bimbo africano morto per fame se, oltre al dolore per la sua famiglia, riesce a pungolare le nostre coscienze. Terribile! Cosa sto dicendo…

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  4. parte del racconto di Suor Alicia comboniana entrata a due giorni dalla fine dei combattimenti a Gaza

    Ce lo racconta con inquietante lucidità D.A.B., dopo che il missile che fece saltare per aria la festa del suo quindicesimo compleanno si è preso la vita di alcune sue sorelle e cugine, e il suo braccio sinistro: «Noi bambini di Gaza non siamo come gli altri bambini. Da sempre dormiamo tutti insieme, abbracciati gli uni gli altri nello stesso letto per paura degli F16 che sorvolano di continuo le nostre case, vomitando su di noi morte e distruzione. Non parlo solo di adesso, di questa guerra. Noi siamo cresciuti così: senza luce e senz’acqua ogni volta che gli israeliani decidono di tagliarci la corrente; con l’eterna paura degli attacchi punitivi a causa dei missili di Hamas e delle incursioni nelle nostre case. La mia scuola è stata bombardata tre volte in due anni. Non abbiamo diritto a imparare né a sognare un futuro migliore. Nemmeno alla mia festa di compleanno ne avevo il diritto».

    «M. non vuole più andare a scuola»

    Dell’altra faccia della tragedia, degli effetti devastanti dell’assedio e del massacro indiscriminato sulla psiche e la memoria dei più piccoli, ci ha parlato M.B. Sei anni di età, è scampato all’attacco aereo che devastò la sua casetta di Jabaliah (Nord Gaza) falciando la vita di due sue sorelle e un fratello, e mutilando gravemente altri membri della famiglia. «M. non vuole più andare a scuola, vuole solo combattere», ci diceva preoccupata quella che una volta fu la madre di sette figli. Con la fortezza e l’integrità che corona molte delle donne palestinesi, cercava di convincerlo: «Vedi, non ti piacerebbe diventare dottore come questi signori?». «No – rispose il piccolo con determinazione –, io voglio lottare contro i cattivi e vendicare i miei fratelli». Ci siamo scambiati uno sguardo, e si è radicata in noi l’amara certezza che il seme di un futuro sanguinoso nel Medio Oriente è stato gettato a piene mani nel cuore di questi bambini, oltre il 50% del milione e mezzo di abitanti di Gaza.

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  5. io credo che si abbia il diritto di essere ironici anche quando fuori imperversa la tragedia. è la nostra cultura europa. è la stessa che ci ha fatto arrivare sino a qui. è non è stato un brutto percorso, anche se difficile anche se cattivo a volte o spesso.
    il seme dell’odio è potente, ma anche una sola goccia di perdono e di amore può spalancare la porta alla vita. le vite hanno percosi inaspettati e virate sorprendenti. forse bisognerebbe affrontare con coraggio la paura. se avessimo dato credito al seme dell’odio, ci saremmo già estinti.
    ma siamo qui. cucù!

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