Questo articolo mi ha riportato alla mente i racconti terribili ascoltati, senza parere, quand’ero piccolo. Due zii maschi concludevano dicendo delle loro disposizioni post mortem per essere sicuri di non risvegliarsi. Non c’erano i trapianti e forse avrebbero preferito essere spenti contando ancora qualcosa, piuttosto di ribadire la morte. Ciò che penso è che il diritto non si spenga per decisione altrui, che il confine lo poniamo noi e decidere prima, coscientemente, è allo stesso tempo, un atto personale e sociale. A questo punto basterebbe codificare una prassi e dare un consenso esplicito per fare incontrare dubbi, etica e volontà individuale.
Willyco
in alto, senza parere
Willyco 
COME POSSO NON CONDIVIDERE
e non essere d’accordo con te,Willy?! Apartengo a una razza che,se “ha vissuto amando,lottando,soffrendo sempre col sorriso,ha anche sempre scelto la DIGNITA’ del vivere anche quando il prezzo era molto alto.Personamente m’auguro di continuare quel cammino d’appartenenza.Determinazione coraggio e sorriso per ogni scelta quella finale inclusa.Vi aggiungo la SPERANZA del RISPETTO affinchè venga accettata,giacchè ancora un altro grande viaggio mi aspetta e vorrei essere accompagnata non da parole,ma da fatti. Senza più io franumati,vuota d ogni determinazione ad attraversare quell’arcipelago che siamo alla ricerca sempre di rapporti e di legami che legano altrettante solitudini,(loquaci avrebbe detto Platone nella sua LETTERA VII), ma “FATTI DENTRO UN’ETICA NON SOLO VIRTUALE DI PERSONA ANCORA VIVA CHE NELLA SUA “SCELTA” CONTA ANCORA QUALCOSA.So che indignerò Benedetto e molti benpensanti.Chiedo umilmente venia e perdono.Chiedo loro di fare la stessa cosa per me,almeno col SILENZIO del rispetto.Ma ora tortelli di zucca e vin bianco d’Oltrepò pavese.Buon appetito,carissimo.Bianca 2007
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