Lo spunto lo devo a Neru e purtroppo non ho il suo estro : http://lalbadentrolimbrunire.wordpress.com/2008/08/27/metafore-fumettofile/ .
L’approccio del maschio è sempre sopra le righe, quando c’è un fine immediato, molto rilassato, invece, quando non ha attese a breve. Simpatico, ironico, allusivo senza eccedere: nella fenomenologia dei rapporti lo stile emerge in maniera inversamente proporzionale all’arrapatura. Mi viene da pensare che la mutazione dell’amico e dell’amicizia è in questo oscillare di tempi e desideri. Difficile stare con donne belle e non desiderarle, ancor più difficile conoscerle molto e non volerle conoscere di più. Se questo è vero, quando il resto accade, è sorprendente, quasi senza merito.
Esplicitare il desiderio con il commento pesante deve essere in una regola condivisa, in un codice accettato. Se parlo all’amica delle sue tette devo sapere dove il commento diventa piacere condiviso e dove il ceffone mi farebbe bene, posso correre il rischio ma devo anche accettare che lei parli del mio culo o della mia età e riderci sopra anche se non mi piace. Quelli appena bravi usano linguaggi diversi in contesti diversi: ciò che eccita a letto, offende al bar. Basta capire dove si è e, se si confondono i posti, imparare in fretta. Il fatto è che per sedurre occorre tempo e che l’usa e getta rispetta il proprio nome in ogni rapporto.
Ma c’è una riflessione che si agita, come una partita olimpica di ping pong, dentro la melona: cosa vogliono in realtà le donne? Non mi è mai passata l’idea che vogliano essere rapite, ascoltate, ammirate, stupite, ma non solo questo. Esigono un animale mediamente intelligente e non chiedono meno di quanto chiederebbero al proprio gatto: tenerezza e indipendenza, appartenenza e libertà. Ossimori e qualcos’altro che il gatto usualmente non può dare.
Willyco 
che forza sei.
ci penso e te lo scrivo. nel frattempo sorrido.
che è bello nel frattempo.
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uh! sono d’accordo campari! 😉
in attesa dello spritz, guarda che bella definizione di estro ho trovato:
(biol.) manifestazione periodica dell’ovulazione nelle femmine dei mammiferi, durante la quale l’animale è disponibile all’accoppiamento
ahahah!
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magari anche di cosa non vogliono.
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ecco dove nascono gli estro-geni ed io che pensavo fossero i fantasisti del kamasutra.
“Nel frattempo”, Emma, temo che abbiamo lo stesso vizio di gustare le parole.
Su cosa non vogliono le donne, Minnie, oltre la villania e la violenza, mi viene in mente poco. Dipende…
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C è una bella canzone di finardi, s intitola: un uomo. Quella descrizione, secondo me, s avvicina molto a ciò che molte donne vorrebbero e che pochi, pochissimi uomini sanno essere, senza strafare. Ne ho conosciuto uno, così. Ma si sa, vogliamo tutto e il suo contrario.
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a me è più chiaro quello che voglio.
su quello che non voglio lo scopro di minuto in minuto.
e cambio anche idea.
e dipende anche da tante cose, sottili, sottili…
faccio un esempio.
anche una “porcata” dipende da chi la dice, da come la dice, dal contesto.
puoi cancellare il mittente dalla faccia della terra.
puoi trovarlo terribilmente eccitante.
l’importante è stare sempre sullo stesso piano e sentirsi a proprio agio.
sentirsi sullo stesso piano.
e rispondere sinceramente e a tono.
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uhu mel…che tanto per essere chiari se un uomo ti sussurra piano che sei una troia è eccitante e terribilimente sexy, se te lo dice in mezzo ad una strada lo denunci e si prende 3 mesi per ingiurie ? :)))))))))
willy le donne non vogliono un sacco di altre cose..non esiste solo la violenza e la villania…c’è l’indifferenza di chi ti vive accanto, c’è la sciatteria dei sentimenti, c’è il lasciare che tutto scorra senza porvi rimedio, c’è il tradimento, c’è il non voler vedere il disagio…c’è il sottovalutare l’altro, il darlo per scontato, acquisito, roba nostra..i silenzi senza suoni dentro, anche quelli..
potrei continuare ancora, ma è ora di cominciare la giornata :))))))))
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che dire, Ragazze, se non che avete ragione. Sia su ciò che fa parte di un codice condiviso: i piccoli “segreti”, la confidenza che eccita. Sia sulle sopraffazioni della noncuranza. C’è una violenza enorme nel disinteresse, nell’ipocrisia, ma spesso non è peculiare degli uomini, anche se una donna si fa più facilmente carico dell’altro.
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il bello willy è che un giorno voglio una cosa e il giorno dopo non sono così sicura di volerla ancora.
a parte questa che può sembrare un’idiozia, dobbiamo distinguere fra le cose importanti e i solletichi.
se diciamo cose importanti, mi sento di dire che posso solo dire cosa non voglio (ma quanto è difficile dire e elencare e poi non pentirsi di aver detto o non aver detto o di aver dimenticato o ignorato).
voglio le contraddizioni. ma se me le propini senza che te le abbia chieste sono cazzi, ecco.
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è che davvero vorremmo tutto e “nel frattempo” (come direbbe emma) il contrario di tutto.
al mio ex dicevo sempre che avrebbe dovuto chiedermi di sposarlo perchè io potessi dirgli di no… dimmi se ti pare normale!
ecco, non sarà un caso il fatto che sia diventato un ex. poaretto.
saluti belli, willy, e la melona lasciala libera da questo genere di arrovellamenti, che tanto non se ne viene fuori.
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e che ne dite di vivere anche le contraddizioni, di tenere il rispetto di sè come guida nei rapporti, di lasciare che le cose accadono e di scherzare il giusto (il giusto è quello che fa ridere e non fa male)? Poi le contraddizioni sono una bella risorsa se gestite in proprio.
Prometto che al mare libero la melona e parlo solo di cose goduriose, e altrettanto auguro a Voi.
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adoro le contraddizioni e forse per quello ci vivo dentro pur dicendo di odiarle.
però al mare andrò da sola, con solo letture e pensieri peccaminosi.
più pensieri che letture.
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Mmmmhhh.
Sul fatto di volere (da una parte) e saper dare (dall’altra) tutto ed il contrario di tutto, direi che la contrattazione uomini-donne al momento è arenata.
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