senectude

Lo dico con ironia: non è facile invecchiare di questi tempi. Troppo scarto tra ciò che abbiamo sognato e ciò che ci troviamo tra le mani: c’è un lavoro non finito, bisogna rimboccarsi le maniche, ragazzi.

E poi questa giovinezza, che non vuole finire, ci accompagna verso imprese, un tempo riservate ad altre età. Sentimenti, amori, lavoro, competizione, nulla è quieto e la velocità è quella della giostra e non quella dell’età.

Tutto viene alimentato e retto da ciò che è stato: esperienze, letture, incontri, film, marce, lotte, spettacoli, conoscenze importanti. Quello che non ha ucciso ha fortificato e ora il bel circo avanza trionfante.

Un tempo allo spartiacque dei 55 si pensava alla saggezza, ma qui di saggio non c’è nulla, a cominciare dalla pervicacia con cui si affrontano competizioni incuranti dell’età. Quelli che abbandonano, semplicemente scompaiono, inghiottiti dal passato che fuggiamo.

Basta non essere metalmeccanici e tutto è possibile.

Bella corsa per guidatori con la giusta dose di coraggio e profetica la grande, mai vecchia, Bette Davis, «invecchiare non è roba per codardi».

9 pensieri su “senectude

  1. E’ proprio vero. Ci vuole un grande coraggio ed una grande forza per “invecchiare”, acquisire una maggiore consapevolezza ma con la stessa energia dentro, la stessa voglia di fare, di proseguire, di portare a compimento i propri progetti. Senza perdere l’entusiasmo e la curiosità verso questa vita.
    Buona settimana anche a te.

    "Mi piace"

  2. Caro Willy,
    tu sai che ti capisco. E come non potrei, del resto, essendo più avanti di te negli anni ? Tuttavia credo che il nodo principale della questione non sia lo “scarto” tra ciò che ci troviamo ad essere, qui ed ora, e ciò che sognavamo di poter realizzare. Questo, per me, rientra abbastanza naturalmente nella categoria dei “rimpianti”, che magari sono un bel numero nella terza età, non lo nego, ma possono farci compagnia anche in altre epoche della nostra vita, persino quando si è ancora sufficientemente giovani per sognare. Penso che il vero problema sia, come l’hai definita tu, “questa giovinezza che non vuol finire” e ci trattiene continuamente aldiquà di quella soglia della saggezza che non ci decidiamo ad oltrepassare, o forse non abbiamo il coraggio di oltrepassare. E così, cosa succede ? Ma ciò che descrivi, Willy, ossia la perdita della autenticità che proprio l’andatura veloce della giostra, il lavoro, gli amori, in una parola la competizione (che non si confà all’età, c’è poco da fare) provocano in noi. Insomma, si cerca di procrastinare l’approdo, ma perchè, poi ? Tanto lo sentiamo, specie se la navigazione è stata lunga e in certi momenti perfino procellosa, che tutti abbiamo il diritto-dovere di tornare in porto. Almeno così credo.
    Salve atque vale. Lupo.

    "Mi piace"

  3. LA “COMPETIZIONE”
    è insita nel dna maschile,molto molto meno in quello femminile.La donna lotta solo per la difesa di cose alte e profonde.L’amore per esempio.E non c’è corse affanni o smanie se non la “tranquillità” serena di ciò che le appartiene non in quanto conquista competitiva,ma solo per quegli abbracci di sangue non contaminato da nessuna memoria.Gli anni di maturità adulta,glielo hanno insegnato.E sempre “tranquillamente” se li nutre nella profondità del suo cuore,con l’UMILTA’ consapevole del dono conquistato attraverso il lavoro duro richiesto per confezionare quegli abiti della festa! “Rimboccarsi le maniche”,dici? Ai ragazzini è doveroso dirlo.Le persone ADULTE,non ne hanno bisogno.Semmai solo di una fragorosa risata liberatoria e contagiosa,come un calice di un buon vino d’annata! Buona serata,Willy,Bianca 2007

    "Mi piace"

  4. spesso siamo afflitti da una strana sindrome da tardiva adolescenza, farmacoresistente e perciò per fortuna incurabile.
    🙂
    buona giornata, Willy, ti leggo sempre.

    "Mi piace"

  5. non sapevo dello spartiacque dei 55, credo che gli spartiacque cambino a seconda delle persone e della loro maturità particolare.
    conosco tanti quarantenni non ancora pronti a fare il salto.
    anche i metalmeccanici possono, comunque, possono farcela a sognare.
    invecchiare è una sfida. partecipa chi vuol mettersi in gioco, se la fa scivolare addosso chi si è arreso anche in giovinezza.
    non è il tuo caso.

    "Mi piace"

  6. anch’io pensavo che ci fosse la maturità, non dico lo spartiacque ma insomma un’età raggiunta la quale i giochi fossero finiti o quasi….invecchiare, aver raggiunto magari non i traguardi ma il raggiungibile, e quindi rallentare….invece, più vado avanti e più mi rendo conto che non è vero, si continua ad andare avanti, a cercare qualcosa, a tentare di recuperare, di fare…ci sono così tante cose che sarebbe bello conoscere o fare o avere….
    adolescenza tardiva, sì. perchè no, in fondo.
    siamo vivi.

    "Mi piace"

  7. Riassumo quello che ho capito da voi: questa cosa della saggezza era una palla che ci hanno venduto da giovani per rovinarci gli anni migliori. Invecchiare in questi anni è meglio di un tempo a condizione di non avere troppi rimpianti.
    L’adolescenza di ritorno non è poi così male se permette di sistemare un pò di questioncine aperte, al tempo giusto accantonate.
    I 55 erano la pensione delle donne e lo scivolo degli uomini, non vi dico verso cosa, ma tanto adesso in pensione non si riesce ad andare.
    I metalmeccanici sognano pesante e talora globale, poi si svegliano sudati. Siccome mi avete reso allegro: un bacio virtuale e un ringraziamento.
    E cara Arya silente, bentornata

    "Mi piace"

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.