Ieri mi sono regalato una giornata, una camminata lunghissima sulla spiaggia. Non c’è gesto più semplice del camminare per riportare ritmo nei pensieri e chiarezza di visione, poi le decisioni saranno quelle concesse dalla vita e dall’indole. Ho seguito segni d’onda magici sulla sabbia con linee accurate che dureranno una marea, ho visto forme e geometrie inattese scolpite dall’acqua e dal vento, ascoltato uccelli pigri per l’abbondante cibo che arriva dalle nostre zozzerie, scoperto la forza del mare che strappa parabordi e boe immense, gettandoli sulla spiaggia con dileggio indifferente. Due pattini restituiti dalle onde hanno posto interrogativi sugli occupanti: ma si sarà risolto tutto bene, solo un pò di paura. L’acqua era assorta in sè: non doveva dimostrare nulla a nessuno. E’ stata la più grande lezione della giornata che troppo spesso mi viene ripetuta e non imparo.
L’ora serotina è arrivata sulla laguna con un trionfo di aranciati-rossi, verdi, azzurri che sconfinavano nel blù-nero: tutto armonico, senza problemi di accostamento. Il nostro pittore preferito si è sprecato in potenza e la gloria dell’adriatico per un attimo ha ritrovato senso. Le poche presenze umane sono ammutolite, perse tra reti e vecchiaia e solo l’odore d’olio dei dolci ha ricordato che il martedì grasso era rimasto a Venezia.
Poi la notte e la civiltà (?).
mi manca il mare, cosa darei per poterlo vedere quando ne ho voglia.
serve a ricaricarsi e a riappropriarsi della propria piccolezza, della propria ininfluenza.
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Caro Willy,
una passeggiata sulla riva, specie d’inverno, è tra le cose più rilassanti e piacevoli che ci si possa concedere. Quando capito dalle mie parti non ci rinuncio a cuor leggero, ci fosse pure una bufera di vento e pioggia. Perchè mi ricarico nella testa e nell’anima, posso far correre i pensieri, posso scrutare lontano per cercare di vedere meglio dentro di me. E sono in pace, più che stare dentro una chiesa. Sapessi come invidio quelli che abitano in una città di mare, fortunati in ogni stagione dell’anno, non solo d’estate.
Ciao. Lupo.
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