L’annuncio di un numero monografico estivo: la scienza dell’amore felice.
D’estate l’amore occupa i giornali come la mala sanità ed il caldo. Sembra tutto eccezionale in questa stagione, che si vuota di politica vuota, tutto destinato a spegnersi nel ferragosto per confluire in più banali discorsi settembrini da città. Anche i seri, sentono le malie della stagione e i copywriters di più.
Ma non esiste scienza dell’amore felice, perché non c’è amore egualmente felice, perché la misurabilità della felicità avrebbe le stesse difficoltà del principio di Heisenberg. Perché forse esiste una termodinamica dell’amore generico, ma non di quello felice. Non in termini scientifici, non nella riproducibilità sperimentale. Eppure esiste la felicità in amore, incongrua ed eccezionale modifica delle regole del vivere, ed è ancor più eccezione quando dura a lungo, come tutti gli stati di grazia ha bisogno di ricordo e normalità.
Esiste una condizione che separa la felicità amorosa da ogni altra felicità, ed è l’inebriarsi dell’altro e di sé assieme. Esiste l’eccezione senza tempo che blocca gli orologi degli astri, si regola con la presenza, si allunga con l’assenza. Ma è eccezione e non può permanere. Forse quando parlano di scienza, parlano del darsi misura in un campo che misura non ha, forse parlano della tolleranza vitale che a volte protesta e dice basta, oppure ragionevolmente -si fa per dire- dello scoprirsi un po’ per volta, della novità dell’altro come crescere comune, delle curve della passione e dell’abitudine segreta. Ma come può essere permanente una condizione che si ciba dell’essenza della forza più alterante che esista in natura? Il mondo si fermerebbe spossato se esistesse una condizione di felicità permanente nell’amore.
Ma forse parlano d’altro, del ripetersi di stati, come fossero stampi per stadi d’amore. Plastica, per ciò che plastica non sarà mai. L’amore, casomai è legno levigato dalle dita, acciaio scabro e marmo polito, creta morbida e vetro piegato, il tutto mescolato ogni volta secondo leggi personali, mai più riproducibili. Non c’è scienza dell’amore felice e neppure prevenzione dell’infelicità in amore.
A scelta per parlare delle stesse infinite variazioni della cosa.