Ogni anno ricevo un piccolo libro di poesie, contiene un’ acquaforte ed una dedica su un cartoncino. E’ un libro quadrato, di poche pagine in sedicesimo, semplice nel suo colore pastello e inchiostro seppia. Le parole a volte colpiscono, altre volte scorrono, leggo, spesso torno a rileggere. Sono poeti che non conosco, c’è il piacere della scoperta, spesso l’affinità del sentire. Non confronto mai quello che leggo con quel mio, che non oso chiamare versi, mi basta l’idea di capire.
E’ un regalo che attendo, non so se chi me lo spedisce sappia il piacere che mi procura. In questo caso, essere inseriti in una mailing list, è stata una scelta di altri momenti che continua a generare code di felicità. Penso che è strana, ormai, l’attesa dei rari doni da adulti, incongrua, anche se mi fanno un piacere particolare, come il sapere che qualcuno aggiunge intenzione all’amore dell’altro. Nel mio passato ho molto da rimproverarmi al riguardo, disattenzioni, frette da ultimo momento, stanchezze, finché le parole fatidiche sono risuonate: non facciamoci più regali, tanto si possono fare tutto l’anno. Ed invece la meraviglia del bambino che ci portiamo dentro, in giorni particolari attende di più. Ma è una sensazione personale senza pretese di generalizzazioni.
Così quando arriva il mio libro di poesie, ne sono felice e il suo profumo d’inchiostro si prolunga, taglio le pagine intonse, leggo e dopo l’epifania lo metto accanto ai predecessori. Di costa, nel loro cantuccio negli scaffali di poesia, li allineo nei colori, sentendo che pure le parole si allineano, è una bella sensazione che i significati si allineino. Ed un senso d’amicizia fidata per un attimo, mi percorre.
Dolce sensazione.
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E’ bellissimo e importante aver mantenuto il nostro lato bambino anche, e non solo, in queste piccole cose belle della vita.
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te l’ho detto che ha pensato la pubblicità del corsera sulle poesie aveva in mente te 🙂
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bello provare ancora certe sensazioni
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Ti sento vicino nella felicità che provi.
Sul mio quasi comodino ci sono alcuni libri, uno di poesie non manca mai.
Mi fa sentire meno sola quando ne ho più bisogno.
Ciao Willy
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Io come CADEAU
“vorrei” NON essere seccata dagli stupidi.Pare ce n’è siano in giro a iosa.Di POESIE ne ho pieno il cuore,la memoria emozionale,molta della mia libreria.Mirka
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Regalare e ricevere sono magie, specie se frutto di gesti pensati, dedicati, spontanei…ma questo può e dovrebbe succedere sempre, non solo quando ce lo “comandano”. Ciao
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E’ uno dei regali che faccio con maggior piacere.
Intendo regalare un libro.
Lo stesso piacere quando lo ricevo.
Gli do un valore aggiunto.
Importante e raro.
Regalo libri solo a chi mi sta davvero nel cuore.
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i bambini hanno il senso del meraviglioso, è importante se in qualche modo ce lo portiamo dietro. Per loro quando una ricorrenza è consacrata al miracolo del regalo, in quel giorno, converge l’attesa e non si esaurisce, ma continua oltre, nel possesso. Non hanno la sindrome da “sabato nel villaggio”.
Donare un libro, e riceverlo è banale solo nella disattenzione, nelle code tristi degli amori finiti.
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