sogno anarchico

Sogno la violenza del silenzio, della riprovazione, della presenza muta che tolga il sonno al potere cieco.

Sogno la consapevolezza che porta l’amore altrove, lo schierarsi senza reticenza e senza passaporto, l’esserci perché non si tollera più la distruzione del presente e del futuro.

Sogno la forza anarchica della risata, che confina nella solitudine del ridicolo i potenti.

Sogno la fuga dal servilismo, l’ostentazione muta del diritto violato.

Non meritano le nostre canzoni, i nostri slogan, gli danno forza, e allora silenzio, rifiuto di collaborare, non violenza. Ogni giorno finche’ non cambia.

P.s. Metto la locomotiva di Guccini speriamo che Sacconi non si preoccupi.


7 pensieri su “sogno anarchico

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