è iniziata la scuola

Da qualche giorno il traffico è aumentato, le rotatorie si saturano più in fretta. Basta metterlo in conto. Stamattina mi sono scoperto a guardare i fiori spontanei lungo l’argine, l’acquazzone di ieri li aveva lavati. Anche l’erba era brillante, alta e grassa, di quel verde giusto e irriproducibile, che non si vedeva da tempo. Un regalo per gli occhi.

Il traffico aiuta a perdersi nei pensieri. Noi guidiamo come camminiamo: automaticamente. E da quando è iniziata la scuola, come ogni anno, tutto va a rilento. Non ne capisco bene il motivo, ma ne accetto gli effetti. La mia scuola era in centro, dopo i primi anni, si andava soli. A piedi da casa. Ed era una conquista grande. I ricordi altrui annoiano, stamattina ci pensavo finché guardando il canale, le rive, l’erba. Di quegli anni mi resta molto, ma è cosa mia. Sfumature e lacche di ricordo. Ma riassumendo all’essenza, mi resterebbe il profumo di legno di cedro delle matite, l’odore buono di carta e d’ inchiostro che porto ancora con me, nelle passioni inconsulte per lo scrivere, in un certo modo e con certi mezzi. Resterebbe il buco, fatto con una gomma, in una delle ultime pagine rimaste in un quaderno, dopo aver strappato lo strappabile. Era quella maledetta parola che non veniva giusta: celo, e in quel cielo senza la i, ho versato tutte le lacrime che avevo. Resterebbe il profumo e la consistenza dei libri nuovi, che sembravano così belli e pieni di parole, giuste giuste da leggere. Ma passava prestissimo la foga d’imparare e restavano i ceffoni conseguenti.

Questo e molto d’altro resta. Intanto il traffico è sempre lento. Arriverò in ritardo anche oggi, è iniziata la scuola, capiranno.

3 pensieri su “è iniziata la scuola

  1. A me tra i tanti ricordi è rimasto quello dei libri della biblioteca della scuola elementare foderati di carta blu, chiusi nell’armadio in fondo alla classe, che adoravo prendere in prestito.
    Ma pure di un maestro che aveva troppe preferenze per i figli dei “signori”. 😦

    Qualche ceffone mica ha guastato, tutti quelli della mia e della tua età ne ricordano senz’altro. E siamo diventati grandi comunque.
    E quante lacrime, vero, non solo per i ceffoni.
    Nel bene e nel male della scuola di allora, buona cosa era che i genitori facevano fronte unico con gli insegnanti. E insegnavano a portar rispetto a chi dedicava il suo tempo a tentare di istruirci.

    Grazie Will per i ricordi che mi hai suscitato
    Serena giornata, ciao

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  2. Ciao Willy,
    è bello mescolare i ricordi.
    La mia maestra delle elementari era alta e molto robusta. Si muoveva con imponente severità. Mi teneva sotto la sua ala con discrezione attenta, perchè sentiva il mio sforzo, la mia difficoltà. Ho sempre sentito di doverle molto, ma è come se in questo momento sentissi più forte l’importanza del suo aiuto.
    Un saluto affettuoso

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