A volte pare che la differenza tra vecchio e nuovo, tra principii e contingente, debba sempre propendere verso il secondo, come si vivesse sempre nel giorno ed il futuro non fosse determinato proprio da ciò che facciamo oggi.
Non è solo un invito a togliere dalla nebbia queste generazioni future che, come disse un parlamentare democristiano, quando ancora il debito pubblico veniva generato per spese sciagurate: ma chi cazzo sono questi posteri, che neppure votano. Ma la necessità di salvare il salvabile perché la miseria dei giovani sta traboccando, invade il paese e dilaga sulle altre generazioni. Il problema della crescita diviene tanto centrale che è la misura della adeguatezza di chi governa. Invece si preferisce, o con la modifica all’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, o con le misure che mettono le mani in tasca a chi non ha più tasche, dividere sindacati, forze attive, generazioni. Il monologo di Agrippa applicato al contrario, ovvero disgiungere le membra per cibarsi del corpo.
Cannibalismo sociale, ecco quello che sta avvenendo nella coscienza indotta. La Cgil è stata fortunata, il consenso allo sciopero è cresciuto con la dissenatezza di quanto avviene politicamente con la manovra, quando è stato proclamato lo sciopero la modifica sui contratti di lavoro ancora non c’era. Però c’è un messaggio che non viene colto in questo sciopero, come in molti lamenti, proteste che vengono derubricati come routine: il paese si sta sgretolando. Politicamente, socialmente, prospetticamente. Manca un mare comune in cui salvare la barca. Non è la solita questione tra apocalittici e integrati, è l’uso della parola modernismo che è usurata, che nasconde altro, il confronto dialettico tra cambiamento e conservazione deve essere chiaro, poi vinca il migliore. Invece si confonde tutto per trarne vantaggio e si occulta la centralità del produrre e della crescita e del suo fine sociale. Ci si può scannare sui modi, sulle teorie, sulla ragione, ma la relazione tra ciò che accade e ciò che sarà, non può essere consegnata ai mercati.
Vedete, e qui concludo, nella crisi dei sub prime, molte banche e i mercati finanziari, sono state salvate dagli stati sovrani che si sono indebitati per questo, sono gli stessi che adesso, stanno attaccando gli stati sovrani per fare profitto sul fallimento degli stati. Tanto che mi auguro che una nuova bolla, una nuova crisi metta in ginocchio nuovamente le banche, i fondi, la finanza per distogliere l’attenzione dagli stati. Ciò che muove tutto non è la concezione etico protestante del profitto, ma la sfrenata crescita del far denaro senza corrispettivo sociale. In questo la Cgil è più moderna degli altri sindacati, difende principii, realtà sociali che devono valere erga omnes, non fabbrica per fabbrica, generazione per generazione. Nella cultura del lavoro il denaro è uno strumento, un mezzo, nella società del profitto, il denaro è un fine.
Ci verremo fuori solo se riusciremo ad unirci tutti per l’unico fine: il bene comune.
Altrimenti è finita. Già siamo sull’orlo del baratro.
Come ti ho già scritto in altra sede, condivido una per una le tue parole.
Nonostante tutto, che sia una buona giornata, ciao 🙂
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Mi piace la Camusso: è una che non si fa intimidire e canta chiara la questione. La manovra finanziaria è una presa in giro per chi le tasse le ha sempre pagate( al contrario degli evasori macro-delinquenti) e ora si ritrova in braghe di tela senza nessun diritto di replica.
Ho una figlia giovane che cerca lavoro come migliaia di altri della sua età. Non so essere ottimista, non so vedere un futuro oltre questa nebbia fitta. Dio ci aiuti perchè siamo proprio in guai seri
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mi aspettavo su Fb una ondata di prese di posizione e di pensieri, e invece è tutto così scontato e tiepido. Non siamo al tracollo, ma quasi e mi pare che tutto venga minimizzato.
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TROPPI I RITUALI RIFORMISTI.
Troppo la “tiepidezza” degli opportunisti che a macchia d’olio s’allarga sulla passione che deve animare e scuotere dalle ciarle idiote e dalle illusioni che ci propinano parlamentari e media.
Troppa la paura del nuovo restando ancorati a vecchio che inesorabilmente ci metterà il cappio e poi ci porterà all’impiccagione e noi tranquilli come pecore al macello.
Troppo pallide misure (illusorie) dei tradizionalisti di sinistra organiche solo a una politica neoliberista dell’UE.
Troppi gli strozzini che detengono i titoli di stato e noi gli diamo mano e testa.
La Camusso è una Donna in gamba si,ma bisogna spingerne il carro e spingerlo dal basso.Bianca 2007
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la massa media ha ancora da parte un po’ di grasso. appena finirà saranno cxxxx amarissmi. ti ricordi gli anni 70? Magari non sarà esattamente così, ma insomma…
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Anch’io Will mi aspettavo un FB più vivo e molto indignato.
Come è successo per il tam tam prima dei referendum.
Per quel che mi riguarda ho spedito decine e decine di mail.
Nemmeno 5 persone mi hanno risposto! 😦 😦
E’ triste che nel mio ufficio su 10 persone sia stata io l’unica a scioperare! Tante chiacchiere e poi quando c’è da prendere posizione… 😦
Secondo me la gente non è informata correttamente ma soprattutto non si rende conto di quello che sta succedendo.
E’ comprensibile, se la fonte di informazione si limita alla televisione e in particolare a rai 1, canale 5, rete 4 e italia 1…. 😦
Anch’io sono molto preoccupata per il presente ma soprattutto il futuro miei figli!!
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tu hai fatto la cosa che ti sentivi di fare Ondina, ed è la cosa giusta, vorrei che si arrivasse ad un paese più cosciente ed unito sul futuro proprio e dei giovani senza bisogno di tracolli. Esempi del passato di questo atteggiamento non mancano, il fascismo ad esempio, ma non deve essere necessario un trauma per capire che è necessario cambiare.
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Manca un mare comune in cui salvare la barca, disse un saggio.
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