Tiriamo una riga, dalla prossima legislatura niente più pensioni a parlamentari e a consiglieri regionali,si riduca l’appannaggio di un terzo e il numero dei parlamentari e consiglieri nella stessa misura. Non risolverà il problema del debito, ma stabilisce una regola e chi ha avuto ha avuto. Questo e’ il paese in cui le donne, a suo tempo, sono andate in pensione, nel pubblico, dopo 14 anni, sei mesi e un giorno di lavoro virtuale. Con tre maternità lavoravano, davvero 5 anni. In nessun lavoro usurante, compresa la miniera o ia centrale atomica, si stava così poco in una linea di produzione. gli uomini lavoravano 5 anni di più ed ora abbiamo una quantità notevole di ex quarantenni pensionati, che fanno altri lavori. Si possono togliere queste pensioni?
No, ma adesso le donne e gli uomini sembra non debbano andare in pensione mai più. E’ giusto? No, ma si può tirare una riga, definire regole che si rispetteranno, un contratto tra parti affidabili, che dica una volta per tutte che la fregatura per gli altri, non continuerà all’infinito.
Bisogna mettere un limite. Torno sulle regole future per la politica, finora si e’ detto che non si interviene perché si toccano i privilegi, togliamo i privilegi dalla prossima legislatura e diminuiranno i costi di tutta la politica, sara’ meno attraente fare il parlamentare o il consigliere, chi farà politica lo farà a termine, sapendo che e’ un costo. Difficile? Credo di no, il paese preme in questa direzione e già chi se ne va non lascia rimpianti, non piangerà nessuno ma almeno non vi cacceranno a calci.
Magari, Will, magari, spero ci sia qualcuno in grado di tirarla questa benedetta riga!
Anche se io sarei per la riduzione A META’ delle indennità, diarie, rimborsi, ecc. ecc. ai politici (di tutti gli ordini e i gradi, sia nazionali che locali)
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tiriamo una riga dal 25.5.45?
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Il 25/4/45 e’ l’unico presidio vero che abbiamo, ma mettiamoci anche il 2/6/1946 senno’ ci tocca tenervi il re.
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giusto 😉
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Suggerimenti che ti candiderebbero alla santità (quasi)
Ci sarà qualcuno così coraggioso da sostenere questa tua tesi? Mah!
I privilegi corrompono l’anima e in pochissimi sentono muoversi qualcosa dentro.
Eppure, così non si può andare avanti, troppi sprechi, pochi eletti, e i più non vedono un futuro, per non parlare di pensioni, che già per le giovani generazioni sono diventate una chimera
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a parte l’apodittismo, credo il novecento sia stato una primavera. dopo duecento anni di idealismi e tentativi di realizzazione del paradiso in terra, con tragici errori ma anche anche magnifici risultati. adesso siamo nella fase del rinculo. quella che quando studi storia non riesci a spiegarti: la magnifica grecia e la nascita della “democrazia”, la sua letterale polverizzazione… il diritto romano e la schiavitù per legge…
solo che qui, invece di secoli sono bastati 70 anni (il tempo di una vita) per iniziare a mettere tutto in discussione. e non solo. a pensare addirittura che sia sbagliato. da qualche parte ho letto che i padroni delle parole sono anche i padroni delle menti. ho l’impressione che siamo schiavi. non riguarda solo noi, qui, italici in mezzo al mare che in fondo una spiaggia dove stravaccarci ce l’avremo sempre. riguarda tutti. riguarda l’essere uomini, avere idee e metterle in pratica. insieme ad altri. riguarda il concetto di popolo (non patria), riguarda il concetto di collettività, di condivisione, di compassione nel senso letterale del termine, dell’essere custodi di sé e del proprio fratello. non siamo al peggio, siamo solo alle solite. chi pensava alla fine della storia aveva gli occhi sotto i piedi e ci camminava sopra. sappiamo che non siamo l’inizio né la fine di alcunché. siamo in questo pezzo di storia. facciamo un po’ quello che riusciamo. non è una questione di noi contro gli altri. c’è chi fa cose e chi ne fa altre. da ciò deriva il nostro mondo. è un concetto un po’ marxiano, ma insomma, già leopardi non credeva più alle magnifiche sorti e progressive. e il dì di festa non arriva mai. è sempre e solo tempo di lavorare. (perdona la prolissità)
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la storia si fa, non si ripete, s’assomiglia. Comunque l’umanità va avanti, il romanticismo ha prodotto cose bellissime, ma anche il nazismo, il fascismo, lo stalinismo. Verrebbe da dire che preoccuparsi troppo degli altri, gli si toglie, prima la possibilità di sbagliare, poi la libertà di andare ed infine la vita.
La storia siamo noi, davvero è così e mi piacerebbe che il tuo commento lo trasformassi in post.
Grazie Asp
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certo, però metto il tuo video. mercì.
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Pingback: La storia siamo noi (su invito di Willyco) | L'Aspettatore
Willy e Asp: siete due grandi.
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Sono andata a cercare un articolo letto giorni fa.
Sono d’accordo con te.
Ma aggiungerei anche qualcosa.
Un taglio netto alle spese militari.
Per chi ha voglia consiglio di leggere questo articolo
http://notizie.tiscali.it/opinioni/Ragnedda/1755/articoli/Non-basta-tagliare-i-costi-della-politica-tagliate-anche-le-spese-militari.html
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